L’ambasciatore russo Sergej Razov è stato rimosso dal suo incarico di ambasciatore russo in Italia. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno in piena notte, ma si capisce subito che la mossa era premeditata dal Cremlino. Non a caso si conosce già il suo successore, ovvero Aleksej Paramonov: attuale direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo. Quest’ultimo, già console a Milano, vanta le massime onorificenze italiane. Decorato come Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana nel 2018 e come Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia nel 2020.
La staffetta verrà ufficializzato la prossima settimana.
Sergey Razov e l’Italia, rapporto mai idilliaco dopo la guerra
Con l’allontanamento di Sergey Razov dal ruolo di ambasciatore russo in Italia si chiude così un rapporto burrascoso tra le parti. Come logico attendersi il feeling è precipitato allo scoppio della guerra in Ucraina, con il funzionario che ha iniziato una vera e propria crociata. In primis contro la stampa nostrana, definita “ingiusta e imparziale”, salvo poi non presentarsi una volta convocato ufficialmente dalla Farnesina. Atteggiamenti che venivano spesso cavalcati dal Ministero degli Esteri russo.
Poi l’ultimo affondo in ordine cronologico contro il ministro della Difesa Guido Crosetto, accusato di portare in guerra l’Italia indirettamente. A tali affermazioni il titolare ha risposto parlando di “odio patologico” da parte delle autorità russe.