Diabete tipo 1 cosa sappiamo sulla malattia autoimmune chiamata anche diabete giovanile e insulino-dipendente? In Italia le persone con diabete di tipo 1 sono circa 300.000 e anno dopo anno il numero di soggetti affetti aumenta a livello internazionale, soprattutto nei paesi occidentali.

Il diabete di tipo 1 insorge solitamente nei pazienti più giovani, in particolare si sviluppa tra gli adolescenti ma in alcuni casi può comparire anche nei più piccoli, anche neonati. Si tratta di una malattia autoimmune, cronica per mezzo di cui il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas, chiamate beta-cellule, che producono insulina poiché vengono viste come estranee.

Diabete tipo 1 sintomi

I sintomi del diabete possono variare a seconda di quanto la glicemia sia elevata. Essi possono possono insorgere molto rapidamente e sono:

  • stanchezza;
  • aumento della sete;
  • aumento della diuresi;
  • perdita di peso non voluta nonostante iperfagia;
  • malessere generale;
  • dolori addominali.

In alcuni soggetti si manifesta una confusione mentale e perdita di coscienza. Inoltre, possono subentrare anche danni a livello neurologico, renale, oculare e cardio-cerebrovascolare.

Per una diagnosi certa sulla malattia, è necessario sottoporsi a un esame del sangue che confermerà il diabete se il valore di glicemia a digiuno >126 mg/dl si manifesta in almeno due giornate differenti.

Le cause

Avere un quadro definitivo sulle possibili cause del Diabete tipo 1 risulta ancora oggi molto difficile. Infatti, sono ancora sconosciute le origini della malattia ma secondo gli studi e le ricerche effettuate nel corso degli anni, è stato confermato che alla base vi sia un danneggiamento alle cellule da parte del sistema immunitario per la produzione di insulina. È per questo motivo che il diabete di tipo 1 rientra nell’elenco delle malattie autoimmuni che si caratterizzano per il fatto che il sistema immunitario diventa nemico dell’organismo. E’ molto probabile che tale malattia sia di tipo genetico e che si rifaccia a fattori ereditari. Inoltre, non si esclude il collegamento con fattori esterni e ambientali come l’alimentazione, lo stile di vita, il contatto con determinati virus.

Le cure della malattia autoimmune

Per curare il diabete tipo 1 vi è soltanto una terapia da seguire: l’assunzione di insulina attraverso le iniezioni sottocutanee. Grazie a questo trattamento, i pazienti riescono a condurre una vita normale e possono prevenire l’insorgere delle complicazioni. Affinché ciò sia possibile, è necessario seguire uno stile di vita sano e corretto. Inoltre, è fondamentale entrare in contatto con centri di specializzazione che vantano di tecnologie all’avanguardia e nuovi farmaci associate alle tecniche educazionali indispensabili come il CHO counting, l’attività fisica e la dieta.

A tal proposito si consiglia di mangiare alimenti a basso contenuto di grassi e calorie, consumare un’alta quantità di frutta e verdura, portare avanti un’attività fisica aerobica moderata, mantenersi un peso-forma, evitando condizioni di sovrappeso e obesità.

La diagnosi al figlio dell’ex calciatore Massimo Ambrosini

Massimo Ambrosini, ex calciatore italiano, ha condiviso un video pubblicato su Instagram per la Fondazione Italia Diabete, in cui ha spiegato che a suo figlio Alessandro, un bambino di tre anni, è stato diagnosticato il diabete tipo 1. “Siamo costretti costantemente – ha spiegato – a tenere monitorata la sua glicemia e fare iniezioni di insulina più volte al giorno, tutti i giorni. Al momento il diabete di tipo 1 è una malattia inguaribile, ma c’è una speranza che passa esclusivamente dalla ricerca scientifica. Io, mia moglie e tutti i parenti delle 200 mila persone fra adulti e bambini, che hanno questa malattia, vogliamo che si arrivi ad una cura definitiva”. E poi ancora: “Ho deciso di correre alla Milano Marathon, insieme a qualche mio ex compagno di squadra, per sostenere la Fondazione Italiana Diabete e aiutare la ricerca a correre più veloci”.