Enzo Tortora causa morte. Enzo Tortora è morto a Milano il 18 maggio del 1988 a causa di un tumore ai polmoni che lo portò via a soli 59 anni. La malattia del conduttore arrivò alla fine di un caso giudiziario che ha segnato la storia del nostro paese e che fece grandissimo scalpore.
È stato un conduttore televisivo, autore televisivo, conduttore radiofonico, attore, giornalista e politico italiano.
Enzo Tortora causa morte, malattia, processo
Il conduttore fu arrestato il 17 giugno 1983 e, nel 1985, condannato a dieci anni di carcere per traffico di stupefacenti e associazione a delinquere.
Dopo sette mesi di reclusione, nel gennaio del 1984, fu liberato, ma il 17 settembre 1985 i due pubblici ministeri del processo, Lucio Di Pietro e Felice di Persia, ottennero la sua condanna a dieci anni di carcere. La sua innocenza fu dimostrata e riconosciuta il 15 settembre 1986, quando venne infine assolto dalla Corte d’appello di Napoli, con sentenza confermata dalla Corte di cassazione nel 1987. Durante questo periodo, Tortora fu eletto europarlamentare per il Partito Radicale, di cui divenne anche presidente. Tortora morì nel 1988, un anno dopo la sua definitiva assoluzione.
Moglie e figli
Il 26 dicembre 1953 Tortora si sposò a Rapallo con Pasqualina Reillo e dalla loro unione nacque Monica. La coppia si separò nel marzo del 1959. Sposò, poi, nel 1964 Miranda Fantacci (dalla quale divorziò nel 1972), dalla quale ebbe Silvia (1962-2022) e Gaia (1969), entrambe giornaliste. La sua ultima compagna fu Francesca Scopelliti, poi senatrice.
Biografia
Classe 1928, all’anagrafe Enzo Claudio Marcello Tortora, è nato il 30 novembre a Genova anche se i genitori erano entrambi napoletani. Enzo, però, in famiglia non è mai stato l’unico artista anche la sorella Anna, infatti, decise di seguire le sue orme e insieme a lui si dilettava a scrivere testi teatrali e inseguito, infatti, è diventata un’autrice televisiva. Forse non tutti lo ricorderanno ma gli esordi di Enzo Tortora sono stati all’interno dei night club di tutta Italia, dopo che era entrato a far parte dell’Orchestra di Totò Ruta come percussionista.
Ancora giovane collaborò con la compagnia comica Mario Baistrocchi ed ebbe modo di lavorare con talenti della scena genovese, come Paolo Villaggio. Si trasferì poi a Roma e venne assunto dalla Rai: dopo il debutto radiofonico, con Campanile d’oro, nel 1956 arrivò quello televisivo, con Primo applauso. Condusse, poco dopo, Telematch, tra i primi esempi di giochi televisivi a premi. La sua popolarità aumentò ulteriormente con la partecipazione (dal 1958 al 1961) a Campanile sera di Mike Bongiorno, dove vestiva i panni di inviato nelle località del nord, e con la conduzione del Festival di Sanremo 1959. Nei successivi anni ebbe alcuni contrasti con la Rai e condusse diversi programmi per la televisione Svizzera e per emittenti private. Tornò però a più riprese in Rai, dove condusse Il gambero e La domenica sportiva.
Nel 1997 Enzo Tortora inaugurò un nuovo programma televisivo, in onda sulla Rete 2: Portobello. Ideato dallo stesso Tortora insieme alla sorella Anna e ad Angelo Citterio, ebbe, dal 1977 al 1983, un successo di pubblico straordinario. Oggi Portobello è considerato uno dei format più innovativi e imitati della Rai.
Tra il 1982 e il 1983 condusse diversi programmi su Rete 4: Italia parla, Cipria e Caccia alle stelle. Successivamente al caso di malagiustizia che lo vide coinvolto, Enzo Tortora tornò in Rai, dove nel 1987 condusse una nuova edizione di Portobello e un nuovo programma dal titolo Giallo. Stanco e segnato dalle ingiustizie subite, la sua carriera terminò poco prima della sua morte, avvenuta nel 1988.