Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale gli eroi al merito civile, protagonisti della premiazione di oggi. Il capo dello Stato ha consegnato le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite motu proprio il 25 febbraio scorso. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a cittadine e cittadini che si sono distinti per un’imprenditoria etica, per l’impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.
Il Presidente Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.
La cerimonia, aperta dall’intervento del Capo dello Stato, è stata condotta dall’attrice Carolina Crescentini.
Mattarella alla premiazione di oggi: “Le vostre azioni sono inno alla libertà collettiva”
Qui l’elenco e le storie dei 30 candidati insigniti che oggi hanno partecipato alla premiazione alla presenza di Sergio Mattarella.
Il capo dello Stato ha espresso innanzitutto gratitudine per “come avete rappresentato il vero spirito dell’Italia, fatto di solidarietà, di altruismo, di apertura verso gli altri“. Una platea così vasta di persone è inoltre testimonianza delle diverse forme e le diverse modalità in cui si può essere d’aiuto alla collettività. Salute, contributo alla ricerca medico-scientifica, lotta alla disabilità, istruzione, intrattenimento, sicurezza. Questi gli ambiti di applicazione di tanti piccoli gesti quotidiani che nella loro somma fanno la differenza.
Il fil rouge che accomuna ciascuna esperienza è rappresentato dal mettere a disposizione del prossimo il proprio bagaglio di tempo, conoscenza e generosità. Nel suo discorso Mattarella distingue poi tra “senso del dovere” e “senso di solidarietà”, perfettamente interpretato dai suoi interlocutori. Il primo indica l’agire “con dedizione e coscienza, i doveri del proprio Stato, della professione propria, come una sorta di conseguenza dell’attività che si svolge”. Il secondo “va oltre, è più aperto perché si applica al principio più profondo dell’umanità”. La capacità di cambiare una situazione socialmente inaccettabile, di disuguaglianza, dando sostegno e voce all’aggredito.
Il leader del Colle chiude il suo intervento con una citazione filosofica quando attesta che “la libertà di ciascuno non trova limite in quella degli altri ma si realizza insieme a quella degli altri“. In sintesi, non è raggiunta se coloro che sono nella stessa comunità non ne godono ugualmente.