Dora Piarulli è tornata a casa, lo ha deciso il Tribunale di Lucca. La storia della signora di 80 anni di Camaiore, in provincia di Lucca, finita in una Rsa contro il volere, ha destato l’attenzione e l’affetto degli italiani. E’ diventato un caso nazionale. La donna lo scorso anno ha avuto un ictus che ne ha rallentato i movimenti e gli spostamenti e dopo un ricovero in ospedale è stata destinata alla casa di cura su disposizione dell’amministratore di sostegno, subentrato perché la figlia Anna è spesso all’estero. Figlia che non si è girata dall’altra parte ma ha lottato con la mamma che voleva ritornare a casa, dai suoi gatti e dalle sue badanti che si prendono cura di lei.
Dora Piarulli è tornata a casa, la gioia della signora e della figlia
La signora Dora non ha mai accettato la sistemazione nella Rsa: “Mi fanno stare qui senza volerci stare”, ha denunciato in un video andato in onda sulle reti Rai. La figlia Anna si è battuta, legalmente e mediaticamente, affinché il ritorno tra le mura domestiche avvenisse il prima possibile: ha sempre sostenuto che a casa sarebbe stata meglio, curata e coccolata da chi le vuole bene. L’allontanamento dal suo ambiente familiare ha causato a Dora un forte stress. Al Tirreno la figlia Anna Estdah racconta:
“Prima del ricovero abbiamo cercato di far ragionare l’amministratore di sostegno. Ma lui l’ha attuato lo stesso. C’è però una cosa che l’amministratore di sostegno non può fare: sostituirsi alla volontà di una persona. Faremo di nuovo istanza affinché venga cambiato l’amministratore di sostegno”.
Al quotidiano quotidiano toscano spiega che durante l’udienza l’amministratore di sostegno che l’anziana capace di esprimere la proprie solo apparentemente e che “ha depositato una relazione nella quale si sostiene che il decadimento cognitivo ha subito un peggioramento negli ultimi mesi”.
Poi aggiunge un particolare da non sottovalutare e che allarma Anna:
“Nella relazione del Servizio sociale di Camaiore si legge che mia madre può rientrare al proprio domicilio. Ma si chiarisce anche che rimane in lista d’attesa per una Rsa convenzionata più vicina. Ho davvero paura che si debba ricominciare tutto da capo e che la volontà di mia madre finisca di nuovo per non contare niente”.
La figlia di Dora è preoccupata perché la mamma ha rivelato più volte che in una Rsa si lascerebbe morire. Intanto si gode la sentenza e il momento. E’ felice dell’affetto delle persone che l’hanno contattata e ha capito che il suo caso non è isolato.
Sono tante le famiglie che si scontrano con le istituzioni e non sanno come muoversi. Ci sono tante persone anziane che, contro la loro volontà, vengono chiuse in una casa di risposo e tolte dal loro ambiente familiare. E’ una cosa profondamente ingiustizia”,
dice al quotidiano La Nazione,