Robin Gosens ha parlato in un’intervista sul presente e il futuro all’Inter e della vita extra-campo, con un occhio alla psicologia, seconda passione dopo il calcio. Il laterale tedesco si è raccontato ai microfoni de La Repubblica. Particolare interesse per la doppia sfida contro il Benfica e la volontà di sfidare il Milan in semifinale di UEFA Champions League. L’ex Atalanta ha recuperato e ci sarà contro la Fiorentina, mentre Hakan Calhanoglu si è fermato (QUI i dettagli).

Gosens: “Abbiamo le qualità per vincete tanti trofei”

Robin Gosens ha esordito parlando del momento dell’Inter e della volontà di vincere tanti trofei: “Abbiamo la qualità per vincere tantissimi trofei, ma ci manca continuità la nei risultati. Lo sappiamo noi per primi, ne parliamo – ha esordito il tedesco ai microfoni di La Repubblica – Ci aspetta il mese più importante, in aprile ci giochiamo una stagione in nove partite. Dobbiamo provare a vincerle tutte“. Il laterale tedesco ha poi parlato della Champions League e del sogno di sfidare il Milan in semifinale: “Mi piacerebbe il derby. Ho avuto la fortuna di giocarne tre, è un’emozione incredibile, forse unica al mondo. È il massimo che un giocatore possa vivere. Pressione, tifo, tensione. Pensa a tutto questo in una semifinale di Champions: ciao”. Poi il laterale ex Atalanta ha parlato del percorso in Champions League: “Ci sono più fattori. Piccole cose che insieme fanno la differenza: attenzione, movimenti, approccio”. 

Robin Gosens ha poi parlato degli obiettivi in campionato: “Restano da giocarsi i posti Champions. E vincere in campionato aiuta a vincere negli altri tornei. Un effetto potrebbe averlo avuto la pausa per il Mondiale. Di solito a un grande evento estivo seguono tre settimane di vacanza, questa volta ce n’è stata una sola. Non c’è stato il tempo per liberare la mente“. E sul presente e il futuro: “C’è solo l’Inter. So che nessuno mi ha mai regalato nulla in carriera, ma il trasferimento alla Pinetina l’ho vissuto come un dono. È una delle squadre più grandi al mondo, voglio dimostrare di meritarla – ha continuato il tedesco a La Repubblica – Sono onesto, so che per troppo tempo non sono stato il giocatore che l’Inter pensava di avere comprato.Ne ho parlato anche con Marotta e Ausilio. Avevo sottovalutato quanto gli infortuni potessero influire sul mio gioco, molto fisico. Se sei sempre un secondo in ritardo rispetto all’avversario, c’è poco da fare. Ora sto bene, posso fare vedere chi è il vero Robin”.

“Sogno di aprire uno studio come psicologo”

Campo ma non solo nel futuro di Robin Gosens. Il tedesco ha conseguito una laurea in psicologia: “Ho fatto una tesi sulla resilienza, argomento a cui tengo, visti gli infortuni che ho dovuto superare. Ho confrontato le capacità di reagire alle difficoltà fra atleti professionisti e chi si allena per hobby“. Proprio questa sua seconda passione potrebbe essere il futuro del tedesco: “Il mio sogno è aprire uno studio come psicologocollaborando con le società sportive per aiutare chi soffre di problemi mentali, che oggi difficilmente vengono accettati e affrontati per tempo. Sto costruendo le basi: la scienza in università e l’esperienza in campo”. 

Lo psicologo è una figura che sta prendendo piede anche nel mondo del calcio, come confermato a La Repubblica: “È disposizione di tutti, è preziosa. Io ci vado ogni settimana e lo consiglio ai giovani. Ci aiuta a staccare coi pensieri dal calcio, è importante per dare il massimo. Nel mio periodo di carriera migliore ho scritto un libro motivazionale, ora ne sto scrivendo un altro per bambini“.