Quali somme della pensione di reversibilità si possono pignorare? Qual è il limite pignorabile della pensione di reversibilità? Per quale somma scatta il pignoramento? La pensione di reversibilità come trattamento riservato agli eredi, è veramente pignorabile? Sembra, incredibile, ma la pensione di reversibilità finisce nell’asse dei trattamenti economici previdenziali pignorabili, alla pari delle altre prestazioni, come ad esempio la pensione di vecchiaia.

Tuttavia, la legge tutela sempre la parte debole esposta all’aggressione dei crediti, per questo ha introdotto dei limiti che regolano il pignoramento.

Nello specifico, secondo le disposizioni contenute nell‘articolo 545 del Codice di procedura civile, il creditore può vantare un diritto solo per l’importo di un quinto incrementato della metà dell’assegno sociale.

Pensione di reversibilità e debiti: ecco quale somma si può pignorare

La pensione di reversibilità è pignorabile come ogni forma di prestazione economica previdenziale diretta. Occorre, considerare, che gli assegni pensionistici possono essere oggetto di espropriazione forzata (pignoramento) entro un tetto massimo di un quinto dell’ammontare.

Oltretutto, esistono diversi parametri da valutare, come appunto, la presenza del valore rappresentato dall‘assegno sociale, più famoso come minimo vitale disposto dalla normativa e, il più delle volte riguarda la presenza di un trattamento minimo vitale aumentato della metà

Per facilitare la comprensione circa l’applicazione del trattamento minimo, proponiamo diversi esempi, quali:

  • per il 2023 il valore dell’assegno sociale corrisponde all’importo pari a 503,26 euro. Nell’ipotesi che venga considerato il trattamento minimo aumentato della metà, significa che l’importo pignorabile equivale a 754,89 euro;
  • se, ad esempio il trattamento economico percepito mensilmente corrisponde al valore di 1.500 euro, applicando il pignoramento di un quinto della differenza tra il valore 1.500 euro e il riferimento del trattamento minimo, ovvero 754,89 euro, emerge un risultato particolare. Infatti, calcolando un quinto del valore di 745,11 euro, emerge un valore pignorabile pari a 149,02 euro.

Chi può pignorare la pensione di reversibilità?

L’Ente nazionale della previdenza sociale può procedere al pignoramento della pensione di reversibilità, così come può richiederlo anche una cassa previdenziale. D’altra parte, l’esecuzione forzata è una procedura applicabile sia per il conto corrente bancario o postale, laddove l’assegno pensione viene erogato attraverso l’accredito diretto sul conto.

In questo caso, cambiano i parametri di riferimento, quali:

  • il pignoramento sul conto corrente prevede l’applicazione dell’operazione esecutiva solo per la parte eccedente il triplo del valore dell’assegno sociale;
  • i pagamenti successivi riferiti al trattamento economico previdenziale può essere oggetto di pignoramento per la parte non eccedente un quinto.

Oltretutto, il valore di riferimento per il pignoramento dovrà rapportarsi alla base netta degli emolumenti percepiti dal pensionato.

La pensione agli eredi viene pignorata?

Si, assolutamente, secondo i modi e termini stabiliti dalla normativa vigente.

In conclusione, la pensione di reversibilità è uno dei tanti trattamenti economici previdenziali, su cui i creditori possono vantare un diritto, dunque il trattamento può essere pignorato.

Seppure, si tratta di un beneficio economico riconosciuto agli eredi, non rientra nella classifica degli aiuti erogati a titolo di sussidi o indennità come sostegno al reddito.

La presenza di debiti, quindi di obbligazioni non onorate dal defunto, possono non ricadere sugli eredi, se si rinuncia all’attività e passività dell’asse ereditario.

In questo modo, si mette al sicuro la pensione di reversibilità, che in nessun caso potrà essere attaccata dai creditori.

In sostanza, la rinuncia all’eredità permette all’erede di liberarsi dall’onere e, quindi, di evitare una procedura di pignoramento.

La pensione di reversibilità non contiene una natura successoria, per cui rinunciando all’eredità si preserva l’intero valore del trattamento.