Sciame d’api uccide un uomo a Carbonia, la tragedia è avvenuta nel pomeriggio di oggi 30 marzo 2023. La vittima amava l’apicoltura tanto da essere il suo hobby preferito che, però, oggi gli ha strappato la vita. Insieme a lui vi era un suo amico che, una volta capita la gravità della situazione, non ha potuto fare a meno di chiedere aiuto.
Sciame d’api uccide uomo
Aveva 81 anni l’uomo che questo pomeriggio è stato ucciso da uno sciame d’api da cui non è riuscito a scappare, a differenza del collega che, invece, è fuggito lanciando l’allarme per aiutare l’amico. La vittima è Fausto Congiu, apicoltore dilettante e pensionato nato a Isili e residente a Giba. I soccorsi del 118 sarebbero stati inutili, l’anziano era già deceduto quando sono arrivati i medici sul posto che hanno potuto solo constatare il decesso.
Lo scafandro era chiuso male
Secondo quanto è emerso da una prima ricostruzione, la vittima, come ogni volta, aveva indossato la tuta e stava armeggiando vicino a un’arnia quando uno sciame di api lo ha assalito. Gli insetti, infatti, sarebbero usciti e avrebbero penetrato nello scafandro, che sarebbe stato chiuso male, e lo hanno punto una miriade di volte causando lo shock anafilattico e poi la morte.
Cos’è lo shock anafilattico?
Lo shock anafilattico è una reazione allergica violenta che si origina immediatamente dopo una puntura di un insetto o dopo aver mangiato qualcosa in particolare e può essere letale. In pratica, il soggetto più sensibile verso un allergene entra in contatto con esso e scatena tale problema. Tale disagio va a coinvolgere diversi organi e apparati, apparato cardiovascolare, cute, sistema gastrointestinale, apparato respiratorio, e di conseguenza causa uno scompenso funzionale. E’ per questo motivo che si mette a rischio la vita del paziente vittima.
I sintomi dello Shock Anafilattico che possono manifestarsi immediatamente sono:
- Pallore intenso;
- Orticariageneralizzata (prurito che inizia di solito a mani e piedi);
- Sudorazioneprofusa con cute fredda;
- Vertigini;
- Senso generalizzato di grave malessere;
- Angoscia;
- Raucedine e abbassamento della voce o disfonia;
- Tossestizzosa;
- Segnali di emergenza;
- Brusco calo pressorio e tachicardia;
- Angioedemadelle vie aeree superiori broncospasmo e importanti difficoltà respiratorie, tachipnea con respirazione superficiale (ipocapnia); possono comparire sintomi enterici come dolori addominali, nausea e vomito e si apprezza una reazione cutanea generalizzata come arrossamento e prurito diffuso;
- Cianosi, una colorazione bluastra della cute e marcata sensazione di soffocamento;
- Collasso circolatorio, perdita di coscienza e convulsioni.
Le conseguenze possono essere:
- coma;
- asfissia, alla grave ipossia o per arresto cardiocircolatorio legato all’ipotensione severa;
- morte.
Qualora si pensa che possa verificarsi un possibile shock anafilattico, è necessario contattare immediatamente il numero di emergenza. In attesa dei soccorsi è fondamentale seguire alcune regole che possono salvare il paziente soggetto al disagio. Innanzitutto deve rimanere steso a terra fino a quando non arriva qualcuno competente, se incosciente deve essere messo in posizione laterale di sicurezza.
Le reazioni anafilattiche possono trasformarsi in una tragedia, ma solitamente vengono controllate per mezzo di un’iniezione di adrenalina. La cosiddetta epinefrina è un farmaco che riesce a ricompattare strettamente le giunzioni fra le cellule endoteliali, diminuendo la loro permeabilità così da evitare la perdita di liquidi dal sangue attraverso la riduzione del rigonfiamento totale e l’innalzamento della pressione sanguigna.
Lo shock anafilattico non si presenta frequentemente in un soggetto, ma può capitare che in una situazione favorevole possa ripresentarsi. Per precauzione, le persone con accertata ipersensibilità anafilattica devono portare sempre con sé una siringa di adrenalina cosicché qualora si manifestasse l’episodio, sanno già come procedere, intervenendo tempestivamente e ripristinare l’equilibrio per il proprio organismo.
In ogni caso si consiglia di contattare il proprio medico curante o la guardia medica per avere un quadro clinico dettagliato, evitando conseguenze spiacevoli.