È pronto un nuovo piano per risolvere il problema dei migranti a Lampedusa, con l’aiuto di navi e aerei. La piccola isola può contenere al massimo 400 migranti (il numero dei posti letto), all’interno del suo hotspot. La ricetta dell’Esecutivo è quella di ricorrere alla Difesa nei momenti più critici, cioè utilizzando mezzi militari.
Migranti Lampedusa, navi e aerei militari per svuotare l’isola
Secondo quanto si è appreso da fonti del Viminale anche in futuro, come già successo nei giorni scorsi, verrà chiesto l’impiego di mezzi aerei e navali alla Difesa in occasione di aumento del numero dei migranti.
Il Viminale intende, inoltre, potenziare il sistema dell’accoglienza, dove sono al momento presenti 120mila migranti, e rafforzare i Cpr, i centri per il rimpatrio. Sono invece smentite ipotesi di tendopoli o utilizzo di beni privati.
Intanto il Governo cerca di sciogliere la matassa, provando a coniugare l’arresto dei flussi con la salvezza delle persone. “C’è chi scappa da condizioni difficili, ma si deve frenare il flusso incontrollato, che è insostenibile, per far sì che non ci sia un impatto critico, grazie anche alla distribuzione capillare con prefetti e sindaci”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dalla sede della Regione del Veneto, palazzo Balbi,
Un tema toccato anche dal presidente del Veneto, Luca Zaia: “Di questi tempi non è facile fare il ministro dell’Interno, soprattutto nell’emergenza sbarchi, ma so che le progettualità ci sono. Speriamo che l’Europa capisca che Lampedusa non è il confine dell’Italia, ma d’Europa. L’assenza dell’Europa si sente, questa è un’emergenza europea, chi scappa deve esser aiutato, ma è vero che i problemi non possono esser solo di accoglienza e sicurezza. Nel territorio ricordo che noi stiamo ospitando 15mila profughi ucraini, ma c’è anche la rotta balcanica”. Zaia ha poi ripetuto uno dei mantra del Governo: “La vera soluzione del problema è aiutarli a casa loro, fare in modo di creare le condizioni per la sostenibilità delle loro vite, e anche di democrazia“.