Detrazioni coniuge a carico 2023: come ogni anno sta per giungere il momento probabilmente più stressante dell’anno della vita di un contribuente nel quale è previsto l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.
Ciò nonostante, malgrado ogni contribuente debba versare una certa quantità di imposte in base a quanto ha guadagnato nel corso dell’anno precedente, costui avrà la possibilità di vedere scontata la somma di denaro che deve versare al Fisco, grazie alla previsione di alcune tipologie di detrazioni fiscali che sono previste dalla legge.
Una di queste è la possibilità di ottenere una detrazione fiscale nel caso in cui si abbia un proprio familiare a carico. Per quanto riguarda i soggetti che possono essere considerati come fiscalmente a carico troviamo:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, anche se non convivente o residente all’estero;
- i figli, compresi i figli adottivi, affidati o affiliati, indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito, anche se non conviventi o residenti all’estero;
- il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
- i discendenti dei figli;
- i genitori, compresi quelli adottivi;
- i generi e le nuore;
- il suocero e la suocera;
- i fratelli e le sorelle, anche unilaterali;
- i nonni e le nonne.
Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere nel dettaglio come ottenere le detrazioni fiscali spettanti all’interno del modello 730.
Detrazioni coniuge a carico 2023: a quanto ammontano e dove devono essere inserite all’interno del modello 730
Per poter beneficiare delle detrazioni coniuge a carico 2023 i contribuenti devono indicare le dovute informazioni all’interno della sezione del modello 730 riguardante i “Familiari a carico“.
In particolare, all’interno dell’apposita sezione dovranno essere inseriti i dati relativi al coniuge, ai figli o agli altri familiari a carico, in modo da poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste.
Per quanto riguarda l’importo da prendere in considerazione per poter considerare un proprio coniuge come fiscalmente a carico, invece, bisogna calcolare anche le seguenti somme nel reddito complessivo conseguito nel periodo d’imposta 2022:
- il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
- le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
- la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
Le detrazioni per coniuge a carico per il 2023 variano in base al reddito e sono pari a:
- 800 – (110 x reddito complessivo) / 15.000 in caso di reddito complessivo non superiore a 15.000 euro;
- 690 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 15.001 euro e 29.000 euro;
- 700 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 29.001 euro e 29.200 euro;
- 710 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 29.201 euro e 34.700 euro;
- 720 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 34.701 euro e 35.000 euro;
- 710 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 35.001 euro e 35.100 euro;
- 700 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 35.101 euro e 35.200 euro;
- 690 euro in caso di reddito complessivo compreso tra 35.201 euro e 40.000 euro;
- 690 X (80.000 – reddito complessivo) / 40.000 in caso di reddito complessivo compreso tra 40.001 euro e 80.000 euro;
- 0 euro in caso di reddito complessivo superiore a 80.000 euro.