Juve, rischio 40 punti di penalizzazione per i bianconeri. – Potrebbe avere contorni ancora indefiniti la penalizzazione che rischia la Juventus in questa stagione. Dopo i fatti dell’inchiesta Prisma, che hanno portato ad una prima sanzione di 15 punti, la società bianconera rischia seriamente di andare incontro ad una nuova sanzione. Il 19 aprile dovrebbe chiudersi il caso plusvalenze nel terzo grado (sperando di riavere i 15 punti in classifica). Poco dopo, la Juventus si presenterà davanti al tribunale federale (entro fine aprile) per il primo grado del nuovo filone, quello degli stipendi ma anche delle fatturazioni agli agenti che secondo gli inquirenti sono state gonfiate.
Diverse le operazioni al vaglio degli inquirenti: dal caso Cerri alle trattative poco chiare con alcuni che potrebbero subire uguali conseguenze nel processo. Gli ultimi rumors raccontano di una possibile penalizzazione di 40 punti alla Juventus. Una visione estrema, ma che lascia intendere il pugno duro che la Procura intende utilizzare per uno dei casi più grotteschi della storia del calcio italiano. L’apertura di una serie di filoni d’inchiesta, in tempo relativamente breve, rappresenta una seria minaccia per il futuro del club bianconero.
Caso stipendi, la Juve rischia un’altra penalizzazione
Negli ambienti federali sono sicuri che il filone sulla manovra stipendi porterà ad un’altra pesante penalizzazione della Juventus. Al netto del ricorso del 19 aprile, il club rischia di beccarsi in tutto 30-40 punti. I vari step del caso Juventus porteranno strascichi fino alla fine dell’anno, se non addirittura nel 2024. Dopo la questione delle plusvalenze, in questi giorni il procuratore federale Chinè farà partire anche l’avviso di chiusura delle indagini. Per quanto riguarda gli stipendi, la Juventus dovrà dimostrare di non avere eluso le norme per aggiustare le perdite relative alle stagioni 2019/20 e 2020/21. In epoca Covid la società sottolineò di aver fatto registrare un effetto positivo per 90 milioni di euro, ma l’intesa raggiunta con i calciatori non comportava la rinuncia a quattro mensilità, perché una parte sarebbe stata successivamente recuperata.
In relazione alle accuse e alle turbative presenti all’interno dello spogliatoio bianconero, è intervenuto qualche giorno fa il portiere Mattia Perin. L’ex estremo difensore del Genoa ha dichiarato: “Questa situazione ci ha unito. Su whatsapp il giorno della sentenza abbiamo parlato, poi anche il giorno dopo in spogliatoio lo abbiamo fatto dicendoci cosa avremmo dovuto fare per affrontare questo momento. Abbiamo poi dato vita sul campo a quelle parole. Questa crisi l’abbiamo utilizzata per darci energia. La classifica l’abbiamo sempre guardata con quello che abbiamo fatto sul campo. Questa sentenza c’è e non possiamo fare finta di niente, ma come punti siamo secondi”.