Sul tema delle coppie LGBT e dei loro figli, lo scontro è accesissimo. A riguardo anche le associazioni hanno preso parola, anche con toni molto forti.
L’affondo di Pro Vita Famiglia: “Non esistono figli di coppie LGBT”
Il portavoce di Pro Vita e Famiglia Jacopo Coghe definisce gravissima e vergognosa la decisione del Parlamento europeo che ha approvato, per alzata di mano, un emendamento presentato dal gruppo Renew Europe di condanna al Governo italiano per lo stop alla registrazione dei certificati di nascita di figli di coppie omossessuali. L’eurocamera, si legge nell’emendamento approvato, “ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli” oltre a esprimere “preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia”.
“Esistono figli di cui coppie gay si sono dotate sfruttando pratiche barbare”
Coghe ribadisce poi l’ingerenza europea, tuonando:
Non esistono “figli” di coppie gay. Due uomini e due donne non possono avere figli. Esistono bambini di cui coppie gay si sono dotate sfruttando pratiche barbare e illegali nella gran parte del mondo come l’utero in affitto e la compravendita di gameti umani. A violare i diritti di quei bambini non è lo Stato che non riconosce all’anagrafe il “padre-bis” o la “madre-bis”, ma la stessa coppia che pianifica a tavolino di privare un bambino del papà o della mamma. Perciò la retorica della “difesa dei diritti dei bambini” è la prova di una ipocrisia vergognosa. I figli non si comprano”.
Lo stesso Jacopo Coghe poi ribadisce come sia “inoltre falso che lo stop sia parte di «un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+»: è invece basato sulla decisione delle Sezioni Unite della Cassazione (n. 38162/22) le quali hanno spiegato in modo inoppugnabile sul piano giuridico perché quelle trascrizioni sono illegittime”. La sentenza cui fa riferimento è del 30 dicembre 2022: riguarda la maternità surrogata, vietata in Italia, ma anche il tema della registrazione dei figli nati da coppie omogenitoriali. Con questa sentenza il genitore “naturale” verrà registrato ufficialmente, l’altro invece dovrà procedere all’adozione dello stesso figlio della coppia LGBT.