Domenica e lunedì si terranno le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia. Sarà un test probante anzitutto per il centrodestra che, al governo da settembre, ha già brillantemente superato il test regionale di Lazio e Lombardia. La coalizione, ora, è chiamata a mantenere la guida della regione governata dal leghista Massimiliano Fedriga.

Elezioni Friuli Venezia Giulia: il rimescolamento delle forze

Rispetto a 5 anni fa, quando Fedriga si impose su Sergio Bolzonello con un netto 57%, non sono cambiati i favori del pronostico per la coalizione di centrodestra. Ad essere cambiati, piuttosto, sono i rapporti di forza all’interno della coalizione stessa. Nel 2018 la Lega era nel suo massimo splendore ed in trattativa per la formazione del governo gialloverde con il Movimento 5 Stelle. Uno scenario politico perfettamente riflesso nell’esito di quella tornata: la Lega si aggiudicò il 34,9%, Forza Italia il 12,1% e Fratelli d’Italia il 5,5%. È verosimile pensare che il carroccio, come già avvenuto e alle politiche e alle regionali di Lazio e Lombardia, lascerà campo allo strapotere di Fratelli d’Italia. Proprio alle politiche, lo scorso 26 settembre 2022, le cose andarono in questo modo: In Friuli Venezia Giulia, alle Politiche di settembre, il partito di Giorgia Meloni si è aggiudicato il 31,3%, la Lega il 10,9%, FI il 6,7%.

Per la Lega si ripropone il tema della sfida nella sfida: vincere le elezioni, quindi confermare Fedriga alla guida della Regione, ma fare un buon risultato per non vedere ridimensionato il proprio status politico. Al di là di questo gli schieramenti sono uniti e compatti. Fedriga, seppure leghista, comprende il rimescolamento delle forze e lo declina in forma comunicativa: “Il mio volto – recitano dei manifesti diffusi da Fedriga che lo ritraggono al fianco del Premier Giorgia Meloni – affiancato a quello del premier si rivolge a chi vuole stabilità e continuità di governo”. I rapporti con il segretario leghista Matteo Salvini sono apparsi invece un po’ raffreddati nei mesi scorsi, anche per conseguenza dei retroscena di stampa, sempre smentiti dall’interessato, in cui Fedriga veniva dipinto come pronto a scalare la Lega per prendersi la guida del partito. Nonostante questo da via Bellerio arrivano segnali di convinzione e fiducia in vista del voto di domenica e lunedì anche in virtù della scia delle regionali lombarde dove, sommando il buon esito della lista di Attilio Fontana, si è assottigliata la distanza della Lega da FdI.

Gli sfidanti di Fedriga

A sfidare l’incumbent ci saranno due formazioni. La prima, in salsa giallorossa, vede il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle sostenere insieme la candidatura di Massimo Moretuzzo. L’altra, tutta terzopolista, sostiene Alessandro Maran. Azione ed Italia Viva auspicano di strappare un 4% valevole per il raggiungimento della soglia di sbarramento.

La reunion del centrodestra

Tornando al centrodestra, è attesa per domani sera una reunion dei leader di centrodestra per suonare la carica e lanciare Massimiliano Fedriga. L’evento sarà in piazza XX Settembre ad Udine e vedrà la presenza di Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Antonio Tajani. Non ci sarà Silvio Berlusconi convalescente dal ricovero, per esami di routine, al San Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia, comunque, non manca di far sentire il proprio appoggio a Fedriga. Stamattina, sulle colonne de Il Piccolo di Trieste, è intervenuto per difendere la sovranità del porto di Trieste in funzione anticinese. Sul palco ci sarà anche il Sindaco di Udine, anche lui leghista, Pietro Forlanini. Per il quale è già campagna elettorale: il capoluogo è chiamato alle urne il 14 e 15 maggio. Nel centrodestra si dà meno per scontata la conferma del sindaco di Udine, rispetto a quella di Fedriga. La corsa di Forlanini è insidiata dal centrosinistra che, insieme al Terzo Polo, schiera Felice De Toni, dal candidato del M5s Ivano Marchiol e dal civico Stefano Salmè.