Il Tribunale di Mosca convalida l’arresto del giornalista del Wall Street Journal fermato oggi, il reporter-accusato di spionaggio- si è dichiarato non colpevole.

Mosca convalida arresto giornalista

Il tribunale di Lefortovo, a Mosca, convalida l’arresto del giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich. Il reporter era stato arrestato a Ekaterinburg con l’accusa di spionaggio. A renderlo noto è stata l’agenzia Tass, citando fonti di polizia. Stando a quanto raccontato dai testimoni, Gershkovich è uscito ammanettato dal tribunale per poi salire su un auto ed essere portato via. L’udienza si è svolta a porte chiuse. Inoltre la polizia ha fatto sapere che il suo caso è registrato come “top secret” a causa delle rilevanti informazioni correlate.

La difesa di Gershkovich

Il giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich è accusato di spionaggio e si è dichiarato non colpevole di fronte ai giudici del tribunale di Lefortovo a Mosca dove è apparso per l’udienza di convalida del fermo.

La dichiarazione del Servizio di sicurezza russo

Il Servizio di sicurezza russo aveva motivato così l’arresto del giornalista del Wall Street Journal:

“Il servizio di sicurezza federale della Federazione Russa ha fermato le attività illegali del corrispondente dell’ufficio di Mosca del quotidiano americano The Wall Street Journal, Evan Gershkovich, classe 1991, sospettato di spionaggio per conto del governo americano. È stato stabilito che Gershkovich, agendo su richiesta della parte americana, ha raccolto informazioni che costituiscono un segreto di stato sulle attività di un’impresa del complesso militare-industriale russo. Il cittadino straniero è stato trattenuto a Ekaterinburg mentre tentava di ottenere informazioni riservate”.

Servizio di sicurezza russo

L’articolo dell’arresto sul WSJ

E’ comparso nel giro di qualche minuto dopo l’uscita dei dispacci della Tass un articolo sull’arresto del giornalista a Mosca. I lettori si sono potuti esprimere nella sezione commenti, contestando l’arresto come ingiusto e ribadendo che il reporter si trovava in Russia per motivi leciti:

Qualsiasi detenzione o arresto di un giornalista, soprattutto per motivi di spionaggio, è una questione di grave preoccupazione per la libertà di stampa e i diritti umani. La libertà di stampa è un diritto fondamentale sancito da molte leggi nazionali e internazionali ed è fondamentale per garantire trasparenza e responsabilità nelle società democratiche. È fondamentale che i governi e le loro agenzie di sicurezza rispettino il diritto dei giornalisti di lavorare liberamente e senza paura di punizioni o persecuzioni. Qualsiasi accusa di spionaggio deve essere sostenuta da prove concrete e sottoposta a un giusto processo, compreso un giusto processo. I giornalisti svolgono un ruolo cruciale nell’informare il pubblico e ritenere responsabili i responsabili. Qualsiasi tentativo di zittirli o intimidirli attraverso la detenzione o l’arresto è un attacco diretto ai principi della libertà di parola e della democrazia

Commento di un lettore del Wjs