La MotoGP è tornata in grande stile e ha regalato subito una grande gioia a Marco Bezzecchi che nel prossimo GP d’Argentina vorrà bissare il suo ultimo podio. Un obiettivo non irraggiungibile ma certamente complesso anche perché il Bez ha saputo approfittare anche dell’ormai tanto chiacchierato scontro provocato dalla caduta di Marquez.
Certamente per il pilota del team di Valentino Rossi la speranza è l’ultima a morire ma ovviamente bisognerà fare i conti con una moto migliore rispetto allo scorso ma che comunque non è naturalmente ai livelli delle Ducati ufficiali. Ecco il suo commento:
Spero di sì; la moto è sicuramente migliore dell’anno scorso, è un grande passo avanti. La differenza non è nulla di eccezionale, ma aiuta nella guida, e l’ho sentita appena l’ho provata. L’obiettivo è cercare di essere costanti. Naturalmente non mi aspetto di lottare sempre per il podio perché devo ancora migliorare in molte aree della guida, ma ci sono alcune piste in cui sono più vicino di altre, e sulle quali in cui cercherò di dare il massimo.
MotoGP, Bezzecchi ristudia Portimao in vista dell’Argentina
Un percorso in crescita quello di Bezzecchi non passa solamente per la moto ma anche per la tecnica e la qualità di guida del pilota stesso. È proprio il Bez a chiarire le mosse che gli hanno fruttato un po’ di benefici nel corso dell’ultima gara, ma anche quelle che lo hanno costretto ad arrendersi nella corsa sul secondo posto.
Insegnamenti preziosi che il pilota del team Mooney VR46 dovrà custodire in vista dei prossimi impegni. Ecco la sua analisi a freddo sull’ultima gara:
Quando ho visto che il distacco da Alex Marquez era pari a zero, ho detto: ‘OK, devo spingere’. Ho fatto sette, otto giri spingendo molto forte, e giravo in 1:38. Ho aperto un varco, ma poi ho cercato di gestire la gomma posteriore e Maverick in quel punto era forse ancora più forte. Così, cercando di sfuggire a Marquez, ho danneggiato la gomma.