L’attrice Ana Victoria García Obregón è diventata mamma a 68 anni con la maternità surrogata, e il caso ha sconvolto il suo Paese, la Spagna.
Come si consueto, è scoppiato il grande dibattito su questa tecnica di procreazione assistita. Il governo infatti non approva, bensì dichiara: “È una forma di violenza contro le donne“. Ad affermarlo sono i ministri delle Pari Opportunità, Irene Montero (Podemos), e delle Finanze, Maria Jesus Montero (Psoe), intercettate nel corridoio del Congresso sul caso dell’artista. La donna, nel 2020 aveva perso un figlio di 27 anni per tumore.
Precisamente, il ministro delle Pari Opportunità Irene Montero ha riferito ai giornalisti: “È una pratica non legale in Spagna, riconosciuta legalmente nel nostro Paese come una forma di violenza contro le donne”, chiedendo di non dimenticare “la realtà di queste donne precarie e a rischio di povertà”.
Ana Obregon mamma a 68 anni con la maternità surrogata: “Non sarò mai più sola”
Il fatto è balzato agli onori della cronaca dopo la pubblicazione di una foto su una rivista di gossip, che la Obregon ha rilanciato su Instagram. ‘iHOLA!’, ha messo in copertina l’attrice e conduttrice televisiva, fotografata mentre lascia un ospedale di Miami con la bambina in braccio. La neomamma l’ha ripubblicata sul suo profilo Instagram @ana_obregon_oficial, dove ha commentato:
“Mi hanno beccata! Una luce piena d’amore viene nella mia oscurità.
Non sarò mai più sola.
Sto vivendo ancora.❤️
#benvenutalmondo
#muoiodiamore“
Chi è Ana Obregon, carriera, relazioni, figlio morto
Dopo la morte di suo figlio 27enne a causa di un tumore, la donna ha portato avanti il processo con assoluta discrezione, e nessuno, a parte qualche stretto familiare, era a conoscenza della nuova fase di vita intrapresa dall’attrice, che è anche ballerina e biologa. Nella sua carriera Ana Obregon ha recitato in molti film tra cui ‘Bolero Extasy (1984) con Bo Derek e Andrea Occhipinti. In Italia è conosciuta anche per aver lavorato in delle miniserie televisive come ‘Voglia di cantare’ (1985), con Gianni Morandi e ‘Sei delitti per Padre Brown (1988).
In patria, ha condotto dal 1993 al 1998, in coppia con Ramón Garcìa, lo storico spettacolo ‘¿Qué apostamos?’, su TVE 1, ovvero la versione spagola di ‘Scommettiamo che…?’.
Tra i suoi tanti amori, c’è anche quello con il conte italo-spagnolo Alessandro Leccio di Assaba y Torlonia, nipote dell’infanta Beatrice di Borbone-Spagna. Tale relazione fece terminare il matrimonio tra l’uomo e la modella italiana Antonia Dell’Atte. E dalla stessa relazione nacque il figlio deceduto nel maggio 2020.
PIlar Alegría: “Questo si chiama utero in affitto, non gravidanza surrogata”
Maria del Pilar Alegría, ministro dell’Istruzione e portavoce del Partito Socialista del Premier Pedro Sanchez ha contestato duramente: “Questo si chiama utero in affitto, non gravidanza surrogata“.Cuca Gamarra, ‘numero due’ del Partito popolare, all’opposizione a destra è apparsa invece più aperta al tema: “Merita un dibattito profondo e sereno, perché tocca molte questioni morali, etiche e religiose”.
La maternità surrogata, a pagamento o altruistica, è illegale in Spagna dal 2006. Differentemente, la legislazione spagnola autorizza l’iscrizione all’anagrafe dei figli nati per maternità surrogata all’estero a condizione che il Paese in questione presenti “una sentenza giudiziaria emessa da un tribunale competente” del paese in questione che stabilisca il rapporto filiale.
Inoltre, la maternità surrogata è stata inserita tra le “manifestazioni di violenza contro le donne”, in una legge sull’aborto approvata lo scorso febbraio. Questa vieta anche ogni “pubblicità tramite agenzie di intermediazione”.
Durante la stesura di tale legge, tramite il Ministero delle Pari Opportunità, il governo era arrivato a ipotizzare che i genitori che vanno all’estero per aver figli tramite questa pratica, dovessero essere perseguiti penalmente con l’arresto, anche se avevano firmato contratti in Paesi in cui era legale.