Decreto flussi 2023: con la pubblicazione del comunicato stampa del 28 marzo 2023 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) ha comunicato l’attivazione di un tavolo di confronto con le parti sociali per lavorare al piano triennale dei fabbisogni.

Il MLPS, in seguito all’invio di ben 240.000 domande di ingresso in Italia da parte dei lavoratori stranieri in poco più di 10 ore, a fronte di un limite massimo di 82.705 tra ingressi dall’estero e conversioni di permessi di soggiorno autorizzati, ha voluto iniziare un nuovo confronto con le parti sociali per analizzare a fondo il mercato del lavoro e procedere con una ridefinizione delle quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025.

Perciò, alla riunione coordinata dalla Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali hanno partecipato le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale, in modo da raggiungere una visione condivisa entro il 5 aprile 2023 riguardo una previsione puntuale dei fabbisogni occupazionali, stagionali e non stagionali, nei settori di riferimento.

La volontà, data l’urgenza dell’emanazione di un nuovo decreto flussi a causa dell’elevato numero di richieste che sono giunte da parte dei lavoratori stranieri, è quella di assorbire l’eccedenza delle domande che sono state già presentante, riducendo al massimo gli ulteriori adempimenti a carico dei datori di lavoro.

In particolare, gli obiettivi che si punta a raggiungere sono i seguenti:

  • un sensibile allargamento delle quote di ingresso dei lavoratori stranieri in Italia;
  • un sensibile allargamento dei settori di impiego dei lavoratori;
  • un sensibile allargamento dei Paesi di origine che sono stati previsti all’interno del decreto flussi 2023;
  • una semplificazione delle procedure che siano in grado di essere maggiormente flessibili e capaci di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro;
  • una riduzione del tempo che passa tra l’invio della domanda di ingresso da parte del lavoratore straniero ed il suo effettivo ingresso all’interno del territorio italiano;
  • l’introduzione di un meccanismo per assumere i lavoratori stranieri che sono già presenti in Italia ma che sono privi del permesso di soggiorno.

Decreto flussi 2023: ecco che cosa prevede la normativa finora riguardo le quote di ingresso in Italia da parte dei lavoratori stranieri

Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 dicembre 2022 (c.d. decreto flussi), che è stato pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 21 del 26 gennaio 2023 e del quale vi abbiamo già parlato durante il corso di questo articolo di approfondimento, sempre qui su Tag24, stabilisce quali sono le quote dei lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia.

Tale decreto, in particolare, prevede una quota massima di ingressi pari a 82.705 unità, di cui:

  • 44.000 sono riservate agli ingressi per motivi di lavoro stagionale;
  • 38.705 sono riservate agli ingressi per motivi di lavoro non stagionale e autonomo;
  • 30.105 sono riservate agli ingressi per lavoro subordinato non stagionale nei seguenti settori:
    • autotrasporto;
    • edilizia;
    • turistico-alberghiero;
    • meccanica;
    • telecomunicazioni;
    • alimentare;
    • cantieristica navale.

L’applicazione informata per la precompilazione dei moduli di domanda è stata resa disponibile dal Ministero dell’Interno all’interno del proprio sito web a partire dalle ore 9:00 del 30 gennaio 2023 ed è stata in funzione fino al 22 marzo 2023.

Per quanto riguarda la presentazione delle domande ai fini dell’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia, queste ultime, secondo quanto stabilito dal decreto flussi 2023, dovevano essere presentate con modalità esclusivamente telematiche, a partire dalle ore 9:00 del 27 marzo 2023.

Il termine ultimo per la presentazione delle richieste era stato fissato al 31 dicembre 2023, ma tutto questo tempo non è servito perché in poche ore sono arrivate 240.000 domande e, dunque, sono esaurite le quote previste dal DPCM del 29 dicembre 2022.

LEGGI ANCHE Decreto flussi 2023: pene più severe, nuove modalità di programmazione, nulla osta più veloce. Tutte le novità