Figli delle coppie gay, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri interviene contro la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, accusandola di “fare confusione” sul tema.

Figli coppie gay, Gualtieri contro la ministra Roccella: “La maternità surrogata non c’entra nulla”

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La ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella.

Figli coppie gay e genitori LGBTQ+, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri prende la parola contro la ministra Eugenia Roccella che aveva escluso ogni possibile confronto con quei sindaci ‘disobbedienti’ che continuano a trascrivere gli atti di nascita dei figli di coppie gay, nonostante lo stop imposto dal Viminale nei giorni scorsi.
La Roccella aveva dichiarato che non ci fosse necessità di un confronto poiché “c’è una sentenza della Cassazione precisa” e, di conseguenza, i sindaci “sanno quello che possono e che non possono fare”. A queste parole, il primo cittadino della Capitale risponde che, dal suo punto di vista, la ministra “continua a fare confusione tra sentenze che trattano fattispecie differenti”. La sentenza cui fa riferimento la ministra, infatti, per Gualtieri riguarda “il riconoscimento della doppia genitorialità nei casi di GPA [Gestazione Per Altri, anche nota come ‘maternità surrogata’. N.d.r.]. Noi invece – continua il sindaco di Roma – stiamo parlando di altro, di bambini con due mamme, di cui una delle due ha portato avanti la gravidanza”.
Gualtieri sottolinea come “varie sentenze delle corti, cassazione e costituzionale” riconoscano la possibilità di trascrivere gli atti di nascita esteri con due mamme, in nome della tutela dell’interesse dei minori, nei casi in cui questi siano figli di due donne, dove una delle due abbia portato avanti la gravidanza. Per questo, lui e altri sindaci hanno deciso di continuare a trascrivere gli atti di nascita esteri con due mamme, senza GPA. “La GPA non c’entra nulla”, ha ribadito Gualtieri.

Il sindaco di Roma indica i prossimi passi legislativi contro ogni discriminazione

Il sindaco di Roma continua, dunque, la propria battaglia in prima linea a tutela dei diritti della famiglie LGBTQ+. Un impegno, come chiarisce lui stesso, volto a “contrastare ogni discriminazione e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali”.
Proprio per questo, Gualtieri indica quelli che, dal suo punto di vista, sono i due “passi non più rinviabili” dal punto di vista legislativo per raggiungere questo obiettivo:

  • il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali;
  • il matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali.

Infine, Gualtieri ritiene necessario un confronto con la presidente Meloni e il ministro dell’Interno Piantedosi, “per trovare quelle soluzioni che possano garantire serenità e tutele a tutti i minori del nostro Paese”.