Anche i libri di Agatha Christie colpiti dalla cancel culture. I romanzi con le avventure soprattutto di Miss Marple e di Hercule Poirot, scritti fra gli anni ’20 e ’70 del ‘900 sono stati oggetto di una vera e propria modifica per togliere i termini meno politicamente corretti dalla casa editrice HarperCollins. E la polemica esplode.

Ercolani a Radio Cusano Campus: “Infantilismo psicologico”

La notizia rimbalza dalle colonne del Telegraph nel Regno Unito. E subito si discute se sia corretto tornare a modificare opere storiche con l’occhio moderno. Sul tema, il filosofo Paolo Ercolani, intervenuto con Lorenzo Capezzuoli Ranchi a Base Luna chiama Terra su Radio Cusano Campus ha espresso chiaramente il suo punto di vista, contro questa nuova tendenza.

Pensare di trovare delle frasi offensive per una certa sensibilità in Agatha Christie sarebbe come trovare delle fasi pornografiche nelle encicliche del Papa. Assolutamente impossibile. Abbiamo di gran lunga superato la soglia del ridicolo e sembriamo non volerci fermare. È una manifestazione di infantilismo psicologico. Cancellando qualcosa, anche fosse stato qualcosa di sbagliato, noi pensiamo che così facendo cancelliamo il male del mondo e tutto quello che non va? Veramente pensiamo di poter agire nella realtà come con il computer, premendo il pulsante cancel e va via tutto?

Con la cancel culture si corre un rischio pericolosissimo

Per il professor Ercolani poi, questa tendenza a cercare di dare un colpo di spugna per cancellare momenti o espressioni considerate, oggi, sconvenienti, espone tutti noi a un rischio che lo stesso filosofo definisce pericolosissimo:

In questo modo si corre un rischio pericolosissimo. Quello di andare a colpire dei simboli purissimi e sacri, lasciando invece che nella realtà operino cose ben peggiori. Mi chiedo: ma perché nessuno va a riscrivere il Mein Kampf di Adolf Hitler o tanti testi di filosofi e autori che hanno ispirato l’eugenetica, il razzismo. Veramente ce l’andiamo a prendere con Agatha Christie?!