Nessun biglietto agli olandesi per la partita di Europa League fra Roma e Feyenoord. Almeno questo è l’orientamento del Viminale. Secondo l’Ansa, infatti, “l’orientamento del Viminale in merito alla partita Roma-Feyenoord di Europa League in programma il prossimo 20 aprile allo stadio Olimpico è di procedere con l’indicazione del divieto di vendita dei biglietti ai tifosi olandesi“. Probabilmente nelle prossime ore si avranno a disposizione maggiori informazioni sul divieto di vendere i biglietti agli olandesi per Roma-Feyenoord.
Già giorni fa il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, aveva chiesto esplicitamente di vietare la vendita dei biglietti ai tifosi olandesi. “Ho chiesto al ministro Piantedosi di valutare di lavorare a partire dall’ipotesi del divieto di trasferta per i tifosi del Feyenoord e quindi di avere un atteggiamento molto duro a tutela della città di Roma e del Paese, perché abbiamo già visto episodi di violenza molto gravi. Poi a maggior ragione per un momento così delicato per la città. Gli ho espresso la mia preoccupazione per questo incontro che avviene proprio alla vigilia dell’arrivo degli ispettori del BIE per l’EXPO di Roma, quindi c’è un’ulteriore ragione per avere particolare attenzione Ho trovato piena disponibilità da parte del ministro a fare gli interventi più appropriati”.
Roma-Feyenoord, sui social: “Distruggeremo la vostra città”
Come se non bastasse, sui social alcuni tifosi olandesi avevano minacciato la città di Roma. “Distruggeremo la vostra città“, scrivevano gli hooligans di Rotterdam commentando il post con cui il club di Josè Mourinho aveva l’esito del sorteggio di Nyon e il nuovo faccia a faccia. “Il Feyenoord ritrova una vecchia conoscenza e giocherà contro l’AS Roma“, scrivono ironicamente ancora gli olandesi su twitter postando una immagine dei danni fatti a piazza di Spagna.
Tar respinge il ricorso: sì ai tedeschi, ma niente tifosi da Francoforte
In occasione della partita di Champions League, il Viminale aveva imposto un divieto di vendita dei biglietti ai tifosi tedeschi. Alcuni di loro avevano però fatto un ricorso al Tar, vincendo un ricorso ma non l’altro. Alla fine, il divieto era rimasto solo per i tifosi nati e residenti a Francoforte, mentre la vendita libera era per tutti gli altri tifosi tedeschi.