Di autonomia differenziata si continua a parlare e la spaccatura è chiara da tempo: il governo la presenta come una svolta, le opposizioni ed alcuni governatori del Sud – Vincenzo De Luca su tutti – la vedono come una possibile mannaia conficcata al Mezzogiorno. Ma il dado è tratto ed il governo, che già in campagna elettorale aveva promesso la riforma, è andato avanti grazie al lavoro del Ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli. Due settimane fa, in Consiglio dei ministri, è stato approvato il decreto contenente la ratio della riforma. Starà ora al parlamento proseguire l’iter legis. Nel frattempo, proprio Calderoli, nel corso del convegno ‘Autonomia differenziata, quali effetti su territori e imprese’ organizzato da Confartigianato, continua a tutelare la bontà della riforma. E lo fa forte della grande partecipazione che c’è stata oggi al convegno. Le sue parole:

L’appuntamento di oggi è stato cordiale e molto proficuo. Da parte delle imprese ho visto interesse verso la riforma, in particolare verso la potenzialità che questa porta con sé e gli effetti vantaggiosi che potranno esserci anche per il mondo del lavoro. E’ stata l’occasione non solo di esporre il progetto dell’autonomia differenziata ma anche di sfatare certi miti negativi, assolutamente falsi. In primis, non ho intenzione di spaccare il Paese, tanto è vero che nel disegno di legge nessuno è mai riuscito a trovare un comma a danno di alcuni territori piuttosto che altri. Inoltre, la firma del Presidente della Repubblica, massimo garante della Costituzione e dell’unità nazionale, dovrebbe aver chiarito le idee anche a quegli ultimi polemici che accusano l’autonomia di essere incostituzionale e pericolosa per l’Italia.

Calderoli, autonomia differenziata è ricetta contro le disuguaglianze

Esattamente all’opposto di quello che dicono, non ultimi, gli esponenti delle opposizioni di governo, Calderoli parla dell’Autonomia differenziata come di uno strumento utile a ridurre le disuguaglianze del paese. Il suo commento:

Il mio obiettivo – ha detto il Ministro – è quello di ridurre le disuguaglianze che già ci sono, e non solo tra nord e sud ma anche tra città e periferie, grandi agglomerati e zone montane, isole grandi e minori. L’Italia è già divisa e le difformità sono evidenti, ora è giunto il momento di ridurre queste sperequazioni e permettere a tutti di valorizzare le proprie differenti potenzialità nel solco del principio di sussidiarietà.

Una lunga storia partita 22 anni fa

La soddisfazione del Ministro Calderoli è evidente. Parliamo, d’altronde, di un tema storicamente caro alla Lega. Per questo, forse, nel suo intervento ha ripercorso il decennale processo che ha portato allo sviluppo della riforma di autonomia differenziata:

Stiamo portando avanti quel progetto iniziato ormai 22 anni fa con la riforma del Titolo V voluta dal centrosinistra e che oggi proprio il centrosinistra osteggia, con diverse incoerenze e vuoti di memoria. Io comunque non voglio rivangare il passato ma guardare al futuro: l’autonomia è una sfida di responsabilità per gli amministratori della Cosa Pubblica e di trasparenza nei confronti dei cittadini, un percorso virtuoso che può rilanciare l’Italia se si coglie seriamente questa occasione.

Soddisfazione dal mondo dell’artigianato

In una nota riportata dall’AGI si evidenzia l’apprezzamento per il modo in cui il Ministro si è addentrato, senza sottrarsi a domande, sul tema. Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha espresso:

Le aspettative dell’artigianato e delle piccole imprese, diffusi e radicati sul territorio e che rappresentano la stragrande maggioranza delle aziende italiane, per una riforma che valorizzi le specificità produttive a livello locale e migliori l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici, all’insegna della responsabilizzazione della governance regionale, in un quadro di politiche nazionali finalizzate alla crescita e alla competitività e ispirate alla solidarietà tra i territori.