A margine di un torneo benefico di padel disputato a Roma in località Santa Severa, il commissario tecnico dell’Italia Roberto Mancini ha rilasciato una lunga intervista ai cronisti presenti. Il tema nazionale è ancora caldo. Reduce dalla mancata partecipazione a due Mondiali consecutivi, ci si interroga su quale potrà essere il futuro in campo internazionale degli azzurri. Le gare con Inghilterra e Malta, che hanno sancito l’avvio del nuovo corso, hanno fornito diversi spunti di riflessione. Su tutti, ha fatto scalpore la mancata convocazione di Nicolò Zaniolo e Mattia Zaccagni. Alla domanda sulle motivazioni che hanno portato a questa doppia esclusione, Mancini ha risposto: “Ci sono motivazioni importanti se non sono stati con noi in questo periodo, ma tutti vogliono parlare senza però sapere nulla. Non è questo il luogo per discuterne. La porta è aperta a tutti, sono stati chiamati giocatori che mancavano da tempo, ma chi non è stato chiamato è per motivazioni più che valide. Gli oriundi? Se li trovassimo in Italia saremmo più felici, ma anche a noi sono stati portati via giocatori che avevano fatto tutte le giovanili nel nostro Paese”.

Le parole del ct Mancini sul futuro dell’Italia

Il focus delle parole di Roberto Mancini si sposta, successivamente, sulle difficoltà che il movimento italiano sta affrontando. L’enorme numero di stranieri tra le squadre di Serie A non agevola il lavoro del commissario tecnico: “Purtroppo è così in questo momento. Tra le prime sette di Serie A solo la Lazio ha un centravanti italiano, ovvero Immobile. Poi ognuno può dire quello che vuole, ma per quel che mi riguarda lascia il tempo che trova. Se troviamo giocatori validi li valutiamo, li studiamo e poi prendiamo delle decisioni. Se poi riuscissimo a trovarli in Italia meglio. Retegui per esempio è un ragazzo giovane, ha bisogno di tempo e se verrà a giocare in Europa o addirittura in Italia come leggo sarà un vantaggio, tutto qui”. Tra le certezze su cui Mancini sa di poter fare affidamento c’è lo zoccolo duro di quella nazionale che, poco meno di due anni fa, vinceva il suo secondo europeo a Wembley: “Si giocano più partite in una settimana e non hai nemmeno tempo per lavorare – aggiunge il ct –. Noi abbiamo la vecchia guardia che secondo molti è vecchia, ma per me non è così. Il problema è che si giocano tante partite e quindi quando arrivano in nazionale, a volte, sono stanchi. Quando però c’è da preparare un evento importante ci sono. Da un anno sto inserendo i giovani, ma il loro problema è che spesso non giocano nemmeno nei club”.

I prossimi impegni della nazionale italiana

Il ritorno in campo dell’Italia di Roberto Mancini è previsto per il prossimo 15 giugno. A campionati oramai conclusi, Donnarumma e compagni saranno chiamati ad affrontare la Spagna nella gara unica valida per le semifinali di Nations League. Per le qualificazioni ai prossimi Europei del 2024, gli azzurri scenderanno in campo il 9 settembre in trasferta contro la Macedonia del Nord, mentre tre giorni ci sarà l’impegno casalingo contro l’Ucraina. L’Italia cercherà di ottenere il massimo e provare ad annullare il gap con l’Inghilterra, capolista nel girone C di qualificazione.