Pistorius libertà vigilata. Oscar Pistorius, l’atleta e campione paralimpico, venerdì 31 marzo potrebbe uscire di prigione. O meglio, per il 31 marzo è fissata l’udienza che stabilirà se l’ex campione paralimpico potrà usfruire della libertà vigilata. Secondo la legge sudafricana, i carcerati che dimostrano buona condotta, passata la metà della pena, hanno la possibilità di una riduzione della stessa. E a quanto pare Pistorius potrebbe rientrare nel caso. Così potrebbe essere rilasciato dal carcere entro la fine di questa settimana, trascorsi poco più di 10 anni da quando ha ucciso la sua compagna, la modella Reeva Steenkamp, che all’epoca aveva 29 anni. La vicenda risale infatti al 2013, era il 14 febbraio quando il corridore sparò attraverso la porta del bagno quattro colpi di pistola, uccidendo l’allora compagna. Pistorius si è sempre dichiarato colpevole, ma di un errore clamoroso. Il campione sudafricano ha sempre spiegato di aver sparato per leggittima difesa, convinto che dall’altra parte del bagno ci fosse un aggressore, un ladro. Una versione che non ha mai convinto pienamente la famiglia della modella. Pistorius tra l’altro proprio lo scorso anno ha incontrato i genitori di Reeva, rispondendo ad un percorso di redenzione e riabilitazione con cui le autorità mirano a garantire che i detenuti “riconoscano il danno che hanno causato alle loro vittime e alla società in generale”.

Pistorius verso la libertà vigilata, sconto della pena per buona condotta. L’udienza il 31 marzo.

Ed è proprio questo uno dei passi necessari per ottenere la libertà vigilata, dimostrare di aver capito l’errore e di essersi pentiti. Oltre ad aver tenuto una condotta corretta nel corso degli anni di prigionia. Pistorius non è mai emerso come un facinoroso in carcere e, dopo i primi anni, è stato anche posto in isolamento dopo essere stato aggredito più volte, anche accoltellato. Durante la sua riabilitazione ha frequentato un gruppo di lettura della Bibbia e il suo impiego era quello di pulizia dei bagni del carcere. Ora, attende che venerdì venga presa una decisione sul suo destino. “Il consiglio deve determinare se lo scopo della reclusione è stato raggiunto”, ha spiegato il portavoce del Dipartimento dei servizi penitenziari Singabakho Nxumalo. Pistorius, che ora ha 36 anni, sembra aver seguito il percorso giusto per ottenere lo sconto della pena. “Un percorso con cui le autorità mirano a garantire che i detenuti riconoscano il danno che hanno causato alle loro vittime e alla società in generale”. Il velocista si è sempre dichiarato colpevole dell’uccisone, ma ha sempre negato di di aver colpito Reeva in preda alla rabbia, dicendo di averla scambiata per un ladro. Conosciuto in tutto il mondo come il ‘Blade Runner’ per via delle sue protesi in fibra di carbonio, è stato condannato a passare 13 anni dietro le sbarre, condanna che sta scontando dal 2014 in una prigione vicino Pretoria. All’udienza dovrebbe prendere parte anche la madre della fidanzata deceduta, June, parteciperà all’udienza per “presentare dichiarazioni al comitato per la libertà vigilata”, ha affermato Tania Koen, un avvocato che rappresenta gli Steenkamps, la famiglia della vittima. Il padre non sarà presente per motivi di salute.

Oscar Pistorius, chi è

Figlio di Henke e Sheila Pistorius (deceduta nel 2002), Oscar è nato con una grave malformazione (entrambi i peroni erano assenti e i piedi erano gravemente malformati), che lo ha costretto, all’età di undici mesi, all’amputazione di entrambe le gambe. Negli anni del liceo pratica il rugby e la pallanuoto, poi un infortunio lo porta all’atletica leggera, dapprima per motivi di riabilitazione, poi per scelta. Di origini italiane, il bisnonno materno era un italiano emigrato in Kenya, Pistorius ha sempre dichiarato di voler fare ritorno in Italia un giorno, riottenuta la libertà. Al momento però, non si sa se al velocista, una volta scarcerato, verrà restituito il passaporto.