Estradizione Francia, Giancarlo Caselli attacca: “Supponenti e arroganti”. Ha combattuto due guerre, l’ex magistrato torinese. Una contro il terrorismo politico, l’altra contro la mafia. Giancarlo Caselli ha combattuto quindi due guerre vere, violente, dove spesso i magistrati venivano e vengono presi di mira da terroristi e mafiosi. Per questo nell’intervista nella trasmissione rilasciata “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, non si é sottratto ad un attacco diretto alla Francia, rispetto alla decisone della Corte di Cassazione di non concedere l’estradizione nei confronti di dieci terroristi italiani, condannati per sequestri e omicidi.

Estradizione Francia, Giancarlo Caselli attacca

La decisone della suprema corte francese, non é proprio piaciuta a Caselli: “Ho fatto una riflessione molto amara. I francesi sono famosi per la grandeur che però qualche volta può giocare dei grandissimi scherzi, questa è la volta del bruttissimo scherzo, perché la grandeur si è trasformata in supponenza, arroganza, in decisioni che hanno poco a che fare con la logica e il buonsenso.”

Estradizione Francia, decisione alla Marchese del Grillo

Ancora una volta, viene scomodato il personaggio cinematografico di Mario Monicelli e mirabilmente interpretato da Alberto Sordi, per spiegare cosa intende l’ex magistrato Caselli qualdo parla di presunzione francese. Caselli non accetta ne i contenuti, ne i toni della discussa decisione francese : “E’ la tentazione molto forte di provare a insegnare agli altri come si sta al mondo e tra tutti gli altri ci siamo noi piccoli italiani. Quasi che la caratteristica che si pensava esclusivamente italiana di pensare di operare come il Marchese del grillo fosse diventata anche francese.

Le famiglie dei terroristi e quelle delle vittime

Uno dei passaggi più discussi del dispositivo, è quello che fa riferimento alla vita familiare degli ex brigatisti. Si fa riferimento alla loro permanenza temporale in Francia, al fatto di aver costruito un percorso di vita familiare. Su questo Caselli spiega in diretta radio che: “La Cassazione e prima la Corte d’appello di Francia hanno ritenuto di dover respingere la richiesta italiana di estradizione di questi 10 terroristi perché si arrecherebbe un danno spropositato ad un loro diritto: il diritto alla vita familiare che ormai hanno acquisito dopo anni di permanenza in Francia”.  Su questo punto poi le persone più autorizzate a parlare sono i familiari delle vittime dei terroristi. Come possa sperare di essere compreso questo concetto da loro è un mistero. Come possano giustificare una decisione tale, chi ormai da 30 anni ha perso un genitore, un marito o un fratello? la domanda è ovviamente retorica perché queste persone sono state condannate all’ergastolo del dolore.