Nuovo Codice appalti, con la riforma e le soglie più alte, quasi tutti i lavori saranno assegnati senza una gara ma semplicemente con procedure ristrette e affidamenti diretti. Sarà così per il 98% degli appalti di lavori che sarà assegnato senza la procedura concorsuale e di scelta della migliore offerta proveniente dalle imprese con dimostrata affidabilità tecnica ed economico-finanziaria. È una delle novità più importanti venuta fuori dall’approvazione delle nuove regole da parte del Consiglio dei ministri di ieri, 28 marzo. Ulteriori novità sono previste anche per gli appalti di servizi e forniture. Il nuovo testo, pur entrando in vigore il 1° aprile, entrerà a regime e sarà operativo soltanto dal prossimo 1° luglio.

Nuovo Codice appalti, novità sui lavori: soglie, chi può partecipare

Cambiamenti arrivano dalla riforma del Codice appalti. Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato le nuove norme che regoleranno gli appalti di lavori, servizi e forniture. Regole di semplificazione, come già si era visto durante la pandemia per accelerare gli interventi. Ma anche procedure che andranno a penalizzare la trasparenza. Per i lavori, il nuovo Codice prevede l’affidamento diretto fino a 150.000 euro, con la scelta delle stazioni appaltanti dell’esecutore senza alcuna procedura di gara. Le procedure negoziate troveranno campo per appalti da 150.000 a un milione. Serviranno in questo caso cinque inviti. Sono previste inoltre procedure negoziate con dieci inviti fino alle soglie comunitarie, cioè per appalti di lavori del valore fino a 5,38 milioni di euro. Per queste procedure, differentemente dalle precedenti, può essere prevista la gara ma il testo approvato ieri disciplina che le stazioni appaltanti non debbano essere più obbligate a fornire adeguata motivazione in caso di ricorso alla procedura competitiva.

Appalti servizi e forniture, nel nuovo Codice procedure semplificate e veloci

Rispetto ai lavori, variano le soglie per gli appalti di servizi e forniture, compresi i servizi di progettazione. Gli affidamenti diretti ricorrono fino a 140.000 euro. Al di sopra di questa soglia sono previste le procedure senza bando fino alla concorrenza con le soglie comunitarie. Semplificazioni sono previste anche per accelerare l’esecuzione degli appalti. Sarà esclusa la fase di “stand still”, ovvero del periodo di 35 giorni che passa da quando l’appalto viene aggiudicato a quando viene eseguito. Tra l’aggiudicazione del contratto e la firma del contratto, inoltre, non devono passare più di 30 giorni.

Nuovo Codice appalti 2023, il 98% dei lavori assegnato senza gara

Soprattutto sui lavori, le nuove norme del Codice degli appalti faranno in modo che gli affidamenti pubblici saranno assegnati mediante procedure negoziali e affidamenti diretti che impediranno a tutte le imprese di partecipare a una gara. L’innalzamento delle soglie per il ricorso all’affidamento diretto e alle procedure negoziate permetteranno, infatti, alle stazioni appaltanti di assegnare gli appalti senza ricorrere a procedure che vadano nella direzione di un’aggiudicazione trasparente e aperta a tutti. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Anac relativi all’anno 2021, i cantieri senza bando rappresenteranno il 98,27% del totale degli affidamenti di lavori, pari a 18,9 miliardi di euro all’anno.

Lavori, quali requisiti per partecipare alle gare con le ultime novità del Codice

Due anni fa, le stazioni appaltanti hanno assegnato 62.812 procedure di lavori pubblici. Stando alle nuove regole del Codice degli appalti, 61.731 procedure verrebbero assegnate mediante affidamento diretto o procedure negoziali, senza bando di gara. Oltre il 98% di tutti gli appalti di lavori che sono al di sotto della soglia comunitaria fissata in 5,38 milioni di euro. Il nuovo Codice degli appalti imporrebbe l’assegnazione dei lavori tramite affidamento diretto fino a 150.000 euro e con procedura negoziale senza gara – con cinque o dieci inviti a seconda del valore del lavoro al di sotto o al di sopra di un milione di euro – per gli appalti sopra i 150.000 euro e fino alla soglia comunitaria di 5,38 milioni di euro. In questo modo, le stazioni appaltanti affideranno i lavori fino a 150.000 euro con assegnazione diretta alle imprese di fiducia, senza comparazione di preventivi, nel 62,1% degli appalti di lavori. Per la restante parte, si procederà con la negoziazione ristretta a cinque o dieci imprese, con la possibilità di evitare la gara.