I dati Auditel di Rai e Mediaset sono sovrastimati. Lo afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio conosciuta come Antitrust. Il garante trasmetterà all’Agicom il suo verdetto di condanna. “Tutto questo fa riaccendere le speranze” così commenta ai microfoni di “Ho scelto Manà” Roberta Gisotti, autrice de ‘La favola dell’auditel. Parte seconda: fuga dalla prigione di vetro’ (ed.Nutrimenti; pp. 262; € 12,00), la sua seconda fatica incentrata sul tema dell’Auditel. “Ci sono stati dei pronunciamenti, anche negli anni passati, delle autorità garanti delle telecomunicazioni, così come ci sono stati rapporti importanti del Consiglio Nazionale degli Utenti, da quando è stato pubblicato nel 2002 il mio primo libro” (‘La favola dell’auditel’ (ed. Editori Riuniti; pp. 158; € 12,00). Da molto impegnata attivamente a far luce sulle verità del sistema degli ascolti, Roberta Gisotti incalza: “è un sistema inaffidabile, finalmente le verità sull’Auditel sono venute fuori. E’ un patto di tipo economico e politico, quindi è difficile fare breccia in questa battaglia”. Il rapporto dell’Antitrust sicuramente viene accolto come segnale positivo e concreto. “Il rapporto punta il dito contro la tecnologia e contro l’assetto societario, perché i controllati sono anche i controllori. Ossia la società auditel è tripartita tra l’emittenza pubblica, quella privata e i potentati della pubblicità che hanno tutto l’interesse affinché questo impianto resti in piedi”. Nei libri di Gisotti, che vogliono denunciare anche la “dittatura di un solo sistema di rilevamento”, sono riportate le testimonianze delle famiglie scelte come campione per comunicare i dati che determinano lo share. “Affinché i dati rilevati possano essere considerati validi, – continua – la famiglia deve essere dotata di un telecomando collegato al ‘Meter’ (strumento che registra gli ascolti). Tramite questo, devono poi comunicare 24 ore su 24 tutto quello che accade davanti all’apparecchio televisivo. Ma non avviene mai tutto questo”. Inoltre, se si è sintonizzati 15 secondi su un programma, si è conteggiati come pubblico di quel la trasmissione. “Questo ci spiega perché tanto gossip, tanta cronaca nera e tanta informazione spettacolo.- conclude la Gisotti – Non importa interessare il pubblico, ma catturare la sua attenzione anche solo per qualche secondo”.
Redazione Le Novae/cd