Tentato omicidio a Bari, dove una 32enne di origini georgiane, è stata accoltellata alla gola, durante una lite coniugale avvenuta in casa, nel quartiere Libertà nella giornata di ieri, Martedì 28 Marzo.
La lite secondo le prime ricostruzioni sarebbe scoppiata intorno alle ore 9.00 di ieri mattina, all’ora di colazione in via Abate Gimma, nell’abitazione della coppia dove i due, entrambi di origine georgiana, 47 anni lui, 32 lei, vivevano da separati in casa tra litigi continui ai quali assisteva spesso anche il figlio di 11 anni.
Questa volta la lite è però degenerata nel peggiore dei modi. Secondo i primi accertamenti della polizia, arrivata subito sul posto, la donna è stata raggiunta da numerosi fendenti.
Ricoverata in codice rosso all’Ospedale Policlinico di Bari, ha riportato una prognosi di 30 giorni. Rinvenuto all’interno dell’abitazione l’arma del tentato omicidio, un grosso coltello da cucina, ora posto sotto sequestro dalla Polizia Scientifica per i rilievi del caso.
L’uomo, indiziato come presunto responsabile, è in stato di fermo. Gli agenti della squadra mobile lo hanno condotto presso il carcere di Bari in attesa della convalida del provvedimento pre-cautelare da parte del Giudice, nel contraddittorio con la difesa. Il figlio della coppia nel frattempo si trova con i nonni paterni che se ne occuperanno fino a completa guarigione della donna.
Bari 32enne accoltellata: l’arresto del marito
La segnalazione di una donna con ferite da arma da taglio al collo, nella propria abitazione di via Abate Gimma, era giunta ieri mattina alle 9 in Questura.
Gli accertamenti sono ancora nella fase delle indagini preliminari ma la dinamica è confermata. I poliziotti della Squadra Mobile e della Squadra Volante, giunti sul posto hanno avuto modo di verificare che la donna era gravemente ferita. Il primo e unico indiziato fin da subito è stato il proprio marito, datosi poi alla fuga a bordo di un’autovettura.
Subito sono state diramate le ricerche dell’uomo, individuato dai ‘Falchi’ della Squadra Mobile in via Davanzati non molto lontano dall’abitazione dei due. Secondo le ricostruzioni l’uomo, indossava ancora gli abiti utilizzati durante l’aggressione sporchi di sangue.
Gli agenti di polizia hanno anche provveduto ad ascoltare diversi testimoni presenti sul luogo dell’aggressione e nei pressi dell’abitazione della coppia. Tutto per cercare di ricostruire il quadro completo della situazione al cui interno sarebbe poi scaturita la violenza di ieri mattina.
Attivato il protocollo anti violenza
Attivato per la vittima il protocollo speciale per le vittime di violenza in funzione da tempo a Bari. Il protocollo prevede un percorso di tutela che inizia al momento della presa in carico all’interno del Pronto Soccorso e, attraverso l’attribuzione di un codice di triage specifico, attiva un pool multidisciplinare (Tmd), composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi), assistenti sociali e operatori del terzo settore (Centri antiviolenza e Case rifugio) ed eventualmente dalle forze dell’ordine, laddove richiesto dalla vittima o da obblighi di legge.
Non si tratta purtroppo del primo caso di questo tipo né per Bari né per la Puglia nell’ultimo periodo. I dati, a livello nazionale, parlano di un aumento consistente degli omicidi che vedono come vittime donne. Mentre i dati comunicati lo scorso Novembre dai servizi cittadini dedicati alle donne vittime di violenza parlano di 170 donne che si sono rivolte al centro antiviolenza comunale.
Di queste circa un quarto (43) sono state prese in carico. Sono invece 14 gli interventi in emergenza e 6 gli inserimenti in strutture protette per garantire loro sicurezza. Nell’ultimo triennio, che ha coinciso anche con il Covid e l’obbligo di convivenza, sono stati 972 gli accessi di donne con minori al centro di accoglienza comunale e 95 le accoglienze in strutture.