Telefoni vietati a scuola, non solo per gli alunni, ma anche per gli insegnanti. È la coraggiosa decisione presa dalla dirigente di un istituto in provincia di Caserta, il “Formicoli, Liberi, Pontelatone” che, attraverso una circolare, ha chiesto anche al personale scolastico di lasciare i propri cellulari in un apposito contenitore all’ingresso, richiamando tutti a un “uso corretto del dispositivo”.

Telefoni vietati a scuola Caserta: divieto esteso anche agli insegnanti

A bandire l’utilizzo degli smartphone a scuola è stata, di recente, una circolare firmata dal ministro all’Istruzione, Giuseppe Valditara, che più volte, nel corso dei primi mesi di governo, ha ribadito la necessità di tutelare l’interesse degli alunni di seguire le lezioni senza distrazioni. Ma in una scuola di Formicola, minuscolo paese in provincia di Caserta, il provvedimento è stato applicato a tutti: non solo agli alunni, ma anche al personale scolastico, insegnanti inclusi. A riportarlo è Il Mattino, che cita un lunga circolare firmata dalla preside.

Nel documento, come riportato dal quotidiano, viene data l’indicazione di depositare gli smartphone all’ingresso della scuola “in un apposito contenitore”. D’ora in avanti, dunque, nessuno potrà entrare in aula portando con sé il proprio telefono, anche se silenziato, “trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui”. “Con la mia circolare – spiega la dirigente scolastica, Antonella Tafuri – ho inteso richiamare l’attenzione su un uso corretto del dispositivo anche da parte del personale. Come si sa, gli studenti hanno l’obbligo di non utilizzarlo in classe. Una regola che, se vale per gli alunni, a maggior ragione deve valere per gli adulti, che, anzi, dovrebbero essere ancora più ligi nel dare il buon esempio”.

“Da settimane – prosegue la preside, intervistata dal Mattino – ascolto segnalazioni di diversi genitori in merito all’abuso del telefono da parte di alcuni docenti durante le lezioni. Una pessima abitudine che comporta una scarsa vigilanza sugli alunni e disturbi all’azione didattica”. Ai sindacati che lamentano una norma troppo rigida risponde, invece: “Non si obbliga nessuno a lasciare il cellulare nel contenitore. Se lo si tiene in borsa, in tasca, e non lo si usa non c’è alcun problema. Ma almeno, credo che dopo la mia iniziativa nessuno avrà la sfrontatezza di tirarlo fuori”.

La circolare del Ministero sul divieto di utilizzo dei dispositivi

“L’interesse comune che intendo perseguire è quello per una scuola seria, che rimetta al centro l’apprendimento e l’impegno – aveva commentato, in occasione della diffusione della circolare contenente il divieto dell’utilizzo degli smartphone in aula, il ministro Valditara -. Una recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato ha anche evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria e spirito critico dei ragazzi. La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini”.

“Con la circolare – aveva aggiunto – non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi”. In questa direzione si muove la decisione presa ora dalla dirigente di Formicola che, oltre a ribadire il divieto per gli alunni, lo ha esteso a tutti coloro che – per un motivo o per un altro – varcano le mura scolastiche. Una decisione non condivisa da tutti, ma che – tralasciando i motivi di salute legati all’uso dei dispotivi elettronici – ha l’obiettivo di rendere le ore di lezione qualitativamente migliori, sia per chi apprende che per chi insegna, riducendo i motivi di distrazione da entrambe le parti.