Durante l’udienza generale dedicata alla passione per l’evangelizzazione, Papa Francesco cita l’esempio della conversione di San Paolo. Bergoglio ricorda come lo stesso zelo che Saulo metteva per perseguitare i cristiani lo mette poi, dopo l’incontro con il Signore, per diffondere il Vangelo.

Proprio San Paolo è il primo testimone del sentimento di passione per l’evangelizzazione citato dal Papa. Prima di convertirsi, “era un uomo zelante per la legge di Mosè, per il giudaismo, dopo la conversione questo zelo continua, ma per Gesù Cristo”.

Saulo, il primo nome di Paolo, era già zelante, ma Cristo converte il suo zelo: dalla Legge al Vangelo. Il suo slancio prima voleva distruggere la Chiesa, dopo invece la costruisce. Ci possiamo domandare: che cosa è successo? Passa dalla distruzione alla costruzione. Che cosa è cambiato in Paolo? In che senso il suo zelo, il suo slancio per la gloria di Dio è stato trasformato? Cosa è successo?

Ciò che cambia Paolo “non è una semplice idea o una convinzione: è stato l’incontro, questa parola, l’incontro, con il Signore risorto che ha trasformato tutto il suo essere”.

Non dimenticate questo: quello che cambia la vita è l’incontro con il Signore. L’umanità di Paolo, la sua passione per Dio e la sua gloria non viene annientata, ma trasformata, “convertita” dallo Spirito Santo.

Papa Francesco nell’udienza generale: “Studiare la Fede serve, ma puoi studiare e diventare ateo”

Il Santo Padre ricorda come, nel servire il Signore, sia decisiva l’umanità di ognuno di noi, “le nostre prerogative e le nostre caratteristiche”. Ciò che cambia tutto non è un’idea bensì la vita vera e propria. Come dice lo stesso Paolo, “se uno è in Cristo, è una nuova creatura“: la fede e l’incontro con Gesù ti cambiano da dentro, “ti fa un’altra persona”.

Francesco sottolinea che la passione per il Vangelo non è un qualcosa che si può imparare attraverso lo studio e i libri, o almeno non solo.

Tu puoi studiare tutto quello che vuoi, studiare la Bibbia e diventare ateo. Abbiamo tanti teologi atei. Studiare serve, ma non genera una nuova vita di grazia. Gli studi, che pure servono, non la generano.

Se non entra Gesù nella tua vita “non puoi cambiare”. Nella mente c’è proprio l’esempio di Paolo, cambiato grazie a Cristo, che per questo motivo diceva “l’amore di Gesù ci spinge”.

Dobbiamo chiederci se Gesù è entrato nel nostro cuore o se lo teniamo soltanto a portata di mano. Chiederci se mi sono sentito cambiare da Gesù, se mi sono lasciato cambiare.

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