Fofo cos’è. Non ultima tra le paure che si sono guadagnate un acronimo c’è la Fofo. Andiamo a scoprire questa barriera psicologica che può portare malessere negli individui.

Cos’è la Fofo? La paura di venire a sapere le cose

Possiamo dire con certezza che oggi siamo in possesso di un acronimo per ogni tipo di paura. Gli acronimi inglesi ci aiutano ad indicare paure, ansie o difficoltà psicologiche che poi di fatto sono entrati a gamba tesa nella lingua italiana come veri e proprio neologismi. Ad esempio Fomo – che sta per “fear of missing out”, la paura di perdersi esperienze piacevoli e gratificanti quando non siamo fisicamente presenti – e Fobo (“fear of better options”: la paura di avere opzioni migliori che poi ci può portare ad essere indecisi e non schierarsi).

Tra le paure che se si sentono nominare sempre più spesso c’è la Fofo, che possiamo definire come paura di venire a sapere le cose. Si tratta di una vera e propria barriera psicologica che può portare alla scelta di non informarsi per non saperne di più. Nel mondo scientifico l’acronimo Fofo sta ad indicare “fear of finding out”.

Inizialmente Fofo veniva utilizzato in ambito medico per indicare la paura di sottoporsi a visite ed esami di controllo. Nel 2018 la rivista scientifica The BMJ Opinion pubblicò un articolo scritto dal professore universitario Muir Gray, docente a Oxford, che metteva in evidenza come, secondo una ricerca, un terzo dei motivi che portano le persone ad evitare di vedere il proprio medico e, quindi, scappare dalle visite di controllo non riguardasse aspetti pratici, ma per lo più psicologici e legati alla “paura di scoprire”.

Le parole dell’esperto

«Generalmente la paura di venire a sapere coincide con la paura di ciò che non si conosce e su cui non si può avere quindi un controllo. La nostra tendenza a voler aver sotto controllo anche eventi che non dipendono da noi e dalle nostre azioni è correlata infatti spesso all’ansia. Nello specifico, alla base di questa condizione c’è la paura di avere a che fare con una situazione che potrebbe sopraffarci e che non ci sentiamo capaci di affrontare, sia dal punto di vista pratico che psicologico. Questo perché spesso sovrastimiamo le conseguenze che potrebbe avere un evento, sia sulla nostra psiche che sulla nostra vita in generale» ha spiegato Federico Russo, Direttore Clinico della piattaforma di psicoterapia online Serenis.

«Bisogna distinguere tra evitamento a breve e lungo termine. Può capitare a tutti di evitare, nel breve termine, situazioni che creano del disagio. Tuttavia continuare a rimandare o evitare per un lungo periodo, non solo restringe il nostro raggio d’azione ma ci porta anche a non saper più tollerare determinate emozioni, ad essere sempre più succubi delle conseguenze emotive. Alla lunga, non fare i conti con certe situazioni e con le nostre emozioni ci rende infatti sempre più fragili, meno pronti ad affrontarle» ha aggiungo il Direttore.