Storia del crimine: il “Fantasma di Texarkana”. In questo appuntamento con la rubrica di Tag24 dedicata alla storia del crimine e della criminologia, parliamo del “Fantasma di Texarkana”: soprannome dato a un assassino seriale statunitense mai identificato che agì in questa città della contea di Bowie in Texas nel 1946. Il “Fantasma di Texarkana” uccise 5 persone ferendone altre 3, fra il 23 febbraio e il 4 maggio 1946. Fu soprannominato anche “l’assassino al chiaro di luna”, perchè in alcuni casi uccise nelle notti di luna piena. Per alcune modalità, i suoi delitti ricordano quelli del “Mostro di Firenze”.

Storia del crimine: il “Fantasma di Texarkana”

Cominciamo a narrare la storia della lunga scia di sangue del “Fantasma di Texarkana”, il quale peraltro colpì più volte in meno di due mesi e mezzo. Ma le sue prime potenziali vittime riuscirono a salvarsi. E’ la notte del 23 febbraio 1946: il 24enne Jimmy Hollis e la sua compagna 19enne Mary Jeanne Larey vengono aggrediti mentre sono appartati nella loro auto. Dopo una colluttazione con Jimmy, l’uomo aggredisce sessualmente Mary e poi scappa perché in lontananza vede avvicinarsi un’auto delle forze dell’ordine. I due raccontano alla polizia di essere stati aggrediti da un uomo alto circa 1 metro e 80 e con il volto travisato da una maschera bianca con due fori all’altezza degli occhi. Tipo cappuccio in stile “Ku Klux Klan”.

Il primo duplice omicidio firmato “Fantasma di Texarkana”

Esattamente un mese dopo la prima aggressione, il 23 marzo 1946, viene assassinata una giovane coppia: il 29enne Richard Griffin e la 17enne Polly Ann Moore. I due vengono ritrovati poco fuori Terxarkana uccisi da colpi d’arma da fuoco: una revolver 32, l’arma del duplice delitto. Alcune scie di sangue trovate a pochi metri di distanza dall’auto delle vittime, fanno presumere che i due siano stati uccisi in strada e successivamente messi nel veicolo. A seguire, nel mese di aprile, spuntano altri due morti presso lo “Spring Lake Park”. Si tratta di due giovani del posto: il diciassettenne Paul Martin e la 15enne Betty Jo Booker. Il cadavere di Martin viene rinvenuto a poca distanza dalla sua auto abbandonata in una strada di campagna vicina al parco; mentre quello di Betty si trova nei dintorni del bosco circostante. Anche stavolta a uccidere è una revolver 32.

Le indagini e il nuovo omicidio

La polizia, capitanata da Manuel T. Gonzaullas detto “Lone Wolf” ovvero il “lupo solitario”, rafforza i pattugliamenti in città e questo fatto provoca un radicale cambiamento nel modus operandi dell’assassino. Il 4 maggio 1946 infatti viene assassinato Virgil Starks, ucciso mentre è affacciato alla finestra della camera del salotto. I successivi riscontri però dimostrano che i proiettili esplosi dall’assassino sono di una semiautomatica 22 e non di una 32. Nonostante tutto, gli investigatori insistono nell’addebitare anche questo omicidio al “Fantasma di Texarkana”. Due giorni dopo, spunta il corpo pugnalato a morte di Earl McSpadden, legato alle rotaie della ferrovia. Nonostante la polizia archivi il caso come suicidio, i giornalisti locali insistono nell’indicare anche questo delitto opera del “Fantasma di Texarkana”.

L’uomo sospettato di essere il “Fantasma di Texarkana”

Nel luglio del 1946 la polizia arresta Youell Swinney: un ventinovenne con precedenti per rapina e aggressione, accusato di essere il “Fantasma di Texarkana”. A far scattare le manette per Swinney, le dichiarazioni di sua moglie convinta della colpevolezza del marito ma successivamente pentita e considerata inattendibile. Swinney non confessò mai gli omicidi, ma dopo alcuni interrogatori, nel 1947 fu incarcerato in Texas e condannato all’ergastolo. Nel 1970 poi, Youell Swinney demandò un “Habeas corpus” alla corte per richiedere la scarcerazione, vista l’assenza di prove con cui venne arrestato e condannato. Nel 1974, una seconda istanza di scarcerazione presentata alla Corte d’Appello andò a buon fine. Non era lui il “Fantasma di Texarkana”; un serial killer ancora oggi, a 77 anni di distanza, avvolto nel mistero.

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