In Myanmar i militari che il primo febbraio del 2021 hanno ripreso con la forza il controllo dell’ex Birmania hanno annunciato lo scioglimento della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), il partito del premio Nobel e leader democratica in carcere Aung San Suu Kyi.
Myanmar, sciolta la Lega Nazionale per la Democrazia
A dare la notizia sono i media statali. Lo “scioglimento automatico come partito politico” dell’NLD – fa sapere l’emittente Mrtv – è stato comunicato dal comitato elettorale con decorrenza da oggi, sulla base della nuova legge elettorale varata dalla giunta militare.
I militari, infatti, lo scorso gennaio hanno dato ai partiti due mesi di tempo per registrarsi secondo nuove regole, alle quali l’NLD non si è sottoposto. Molti partiti, tra cui la Lega Nazionale per la Democrazia, si sono rifiutati di farlo perché non considerano legittimo l’attuale governo. Secondo le opposizioni, le elezioni promesse dal regime non saranno né libere né giuste.
Alle scorse elezioni, tenutesi l’8 novembre del 2020, la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD ) aveva ottenuto l’83% dei seggi, schiacciando amaramente il partito all’opposizione sostenuto dai generali. Ma il primo febbraio del 2021 i militari, che non hanno riconosciuto il risultato delle elezioni, hanno gridato ai brogli elettorali e con un colpo di Stato hanno ripreso il controllo del Paese. Da quel momento si è riaccesa una brutale guerra civile che vede opporsi ai militari diverse delle più importanti Organizzazioni Etniche Armate (EOA) e la nuova ala armata del recente Governo di Unità Nazionale (NUG), la People’s Defence Force (PDF). Questa è formata da civili pro-democrazia e addestrata da alcune delle Organizzazioni Etniche Armate, tra le quali ci sono i Karen e i Kachin. Nonostante il suo sostegno da parte del popolo del Myanmar, la giunta militare l’8 maggio 2021 l’ha designata come organizzazione terroristica.