La scuola non rimane immune ai problemi economici che il paese sta vivendo a causa dei rincari. I genitori degli alunni, hanno visto raddoppiare se non triplicare il prezzo delle gite scolastiche, un aumento che molte famiglie non riescono a sostenere, facendo di fatto rinunciare i ragazzi ai viaggi d’istruzione fuori dal nostro paese. Dopo il fermo dei voli e del settore legato all’accoglienza per l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da coronavirus la ripresa delle attività ha visto un’impennata importante dei prezzi che sommato al carovita rende difficile viaggiare.
Gli aumenti mettono in crisi la scuola
La scuola viene colpita dal caro vita, le gite scolastiche hanno visto aumentare del 20% il prezzo rispetto ad un anno fa nello stesso periodo. Questo è un problema per molte famiglie italiane che non riescono a sostenere questa spesa ed “obbligano” l’alunno a rimanere a casa e rinunciare al viaggio d’istruzione. Questo avviene soprattutto con i viaggi d’istruzione che prevedono una meta estera, infatti, molti istituti scolastici stanno optando per dei viaggi d’istruzione all’interno dei confini nazionali. Durante la trasmissione “Pomeriggio Con Noi” condotta da Francesca Romana Macrì e Francesco Acchiardi in onda ogni giorno su Cusano Italia Tv è intervenuta Elisabetta Scala, vicepresidente del Movimento Italiano Genitori (Moige) ed ha spiegato questa piaga sociale che preoccupa non solo i genitori ma anche i giovani del nostro paese: “Non dev’essere un imbarazzo del genitore quello di dire “no” al figlio perché non ci si può permettere di mandarlo in gita scolastica, difronte ad una situazione generalizzata che ha portato questa situazione nelle famiglie italiane in maniera serissima, in un paese dove non ci sono politiche familiari e le famiglie non hanno alcun tipo di aiuto come avviene nei paesi europei vicini a noi come Francia e Germania. Le scuole si devono regolare perché il tema centrale è l’inclusione o tutti o nessuno”.
Gite scolastiche, Costarelli (ANP Lazio): “L’Italia offre tanto, è poco conosciuta dai giovani”
Cristina Costarelli, presidente di ANP Lazio, intervenendo nella trasmissione “Open Day” in onda sulle frequenze nazionali di Radio Cusano Campus ha spiegato: “E’ ripartita la macchina dei viaggi di istruzione fermatasi tre anni fa. Il tema, percepito anche dai normali cittadini per altre spese, riguarda sensibilmente anche l’aumento dei costi della scuola, più alti rispetto a tre anni fa, il liceo che dirigo ed altre scuole, hanno scelto di muoversi soltanto in Italia sia per abbattere i costi che per motivi didattici. L’Italia offre tanto, è poco conosciuta dai giovani, è stato unito l’utile al dilettevole, visto che i costi dei voli per spostarsi all’estero sono importanti”. Sempre durante la trasmissione “Open Day” è intervenuto anche Aldo Ficara, direttore del portale Regolarità e Trasparenza nella Scuola, sottoponendo all’attenzione degli ascoltatori di Radio Cusano Campus un altro tema; i docenti che non sono più così convinti di voler accompagnare gli alunni in gita: “E’ una storia che evidenzia le difficoltà dei docenti di controllare gli studenti. Spesso e volentieri le gite scolastiche, che oggi si chiamano viaggi di istruzione, sono più un momento goliardico della fine del quinquennio delle superiori che altro. Gli studenti si danno alla pazza gioia, tant’è che in passato ci sono stati episodi di cadute di ragazzi da finestre degli ultimi piani dell’albergo, sono occasioni in cui si verificano episodi che difficilmente possono essere controllati, né programmati. Andare in gita a Malta e vedere uno studente che danneggia un monumento patrimonio UNESCO e dell’Umanità comporta dei dinieghi, da parte degli insegnanti, a ricevere nomine di docenti accompagnatori”.