Crollano le domande del Reddito di cittadinanza (Rdc) in Italia: a sancirlo è l’Inps, che sottolinea come nei primi due mesi del 2023 ci siano state 90.887 richieste. L’Istituto evidenzia un calo di oltre il 65%, il 65,23% per la precisione, rispetto ai primi due mesi del 2022. Un anno esatto fa, a presentare la domanda per ottenere il Reddito o la Pensione di cittadinanza erano state 261.378 persone.
I dati delle tabelle dell’Osservatorio Inps sulla misura di contrasto alla povertà parlano chiaro: a gennaio di quest’anno le richieste sono state 88.184. A febbraio, dunque, i numeri sono impietosi: solo poco più di 2mila domande. Una picchiata significativa, probabilmente frutto della stretta di governo. L’Inps sottolinea però come si tratti di un dato provvisorio, che non tiene conto delle domande in lavorazione e di quelle non completate.
Domande Rdc 2023, com’è cambiato il Reddito di cittadinanza con il governo Meloni
Com’è ben noto, sin dal suo insediamento, il governo Meloni ha spinto per mandare in soffitta il Rdc a partire dal 2024. Per il 2023, il Reddito è stato completamente rivoluzionato, riducendo le spese per le casse dello Stato attraverso una restrizione del bacino dei percettori. Con la trasformazione da Rdc in Mia, Misura di Inclusione Attiva, è diminuita la soglia Isee massima, ma anche la durata del sussidio. Una riforma che, secondo fonti di governo, garantirebbe un risparmio annuo di 2 miliardi.
A proposito di durata del sussidio, potrebbe essere proprio questo uno dei motivi principali a scoraggiare i possibili percettori. Si parla di 12 mesi per gli occupabili, con una proroga di 6 mesi, mentre per gli inoccupabili il Rdc durerà 18 mesi, con uno stacco di un mese prima di poter fare nuovamente domanda.
Chi sono i percettori del Rdc in Italia: la fotografia dell’Inapp
Secondo una ricerca dell’Inapp, Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, i beneficiari del Reddito di cittadinanza sono prevalentemente donne (60%) e la popolazione ha un’età media attorno ai 49 anni.
Nel complesso, i percettori sono equamente distribuiti nel territorio, con una maggiore concentrazione nel Sud Italia (33,7%). Si tratta di soggetti caratterizzati da un livello di istruzione tendenzialmente basso, con poche qualifiche professionali. Il 78% di coloro che percepiscono il Rdc e dichiarano di essere occupati, infatti, è contraddistinto da un basso profilo professionale.