L’emergenza idrica continua a far sentire i suoi effetti e il tema torna in primo piano con l’approssimarsi dell’estate. Molte regioni – tra cui la Toscana e il Trentino Alto Adige – si stanno infatti iniziando a muovere per contenere le possibili conseguenze di un problema che negli ultimi mesi ha dimostrato di essere strutturale. In Toscana, in particolare, è stata diramata ieri una nota da parte dell’Autorità Idrica per definire alcune norme generali per promuovere il risparmio idrico e definire obblighi e divieti per limitare usi impropri per quanto riguarda il consumo umano.
Emergenza idrica Toscana: il sindaco di Massa Marittima Giuntini: “Non bisogna abbassare mai la guardia”
Dopo la diramazione della nota dell’Autorità Idrica Toscana la redazione di TAG24 ha raggiunto Marcello Giuntini, sindaco di Massa Marittima. Secondo le rilevazioni della regione Toscana, il comune era stato l’estate scorsa uno dei più gravemente colpiti dalla crisi idrica. Questa circostanza è tuttavia smentita dal sindaco Giuntini, che invita però a non abbassare la guardia.
Sindaco Giuntini, Massa Marittima ha particolarmente sofferto la carenza idrica la scorsa estate. Non a caso il comune era stato classificato come uno dei comuni toscani più colpiti. Cosa è successo?
In realtà l’anno scorso c’è stato un equivoco. Il problema infatti ha riguardato solo la borgata di Montebamboli, dove le sorgenti si erano prosciugate. Durante l’estate in quell’area l’approvvigionamento è quindi avvenuto con autobotti, ma consideri che si tratta di una borgata non servita dall’acquedotto complessivo che pertanto nei periodi estivi ha sempre bisogno di rifornimento. Tra l’altro la sorgente dell’area non è comunque sufficiente a rifornire la porzione; in ogni caso gli effetti della siccità hanno determinato che la fonte si seccasse. L’intero comune di Massa Marittima compariva dunque come “rosso” nella mappa diffusa dalla regione Toscana – indicando dunque una situazione grave – ma il problema non riguardava tutto il territorio ma solo una porzione di esso.
Lei, come tanti altri sindaci toscani, ha emanato l’anno scorso un’ordinanza per cessare l’uso dell’acqua se non per usi igienico domestici. Pensa che quest’anno sarà necessaria una simile ordinanza?
Questa ordinanza credo sia stata emanata da tutti i sindaci a seguito di una richiesta della regione Toscana e dell’Acquedotto del Fiora. Io credo che sia abbastanza probabile che anche quest’anno dovremo prendere questa decisione. Io, al di là dell’ordinanza, cerco comunque di dare l’esempio: ad esempio in casa ho un giardino curato fino a maggio perché sfrutto le piogge, mentre d’estate non innaffio e il prato diventa secco. È chiaro che nel periodo estivo, quando aumenta la pressione antropica per il turismo, è necessario diminuire i consumi il più possibile. Devo dire che negli ultimi anni non abbiamo però avuto grossi problemi, anche grazie a delle riparazioni fatte sulla nostra dorsale dell’acquedotto. I problemi come detto ci sono nelle frazioni, ma non in tutto il comune. A soffrire è la frazione di Tatti, che è l’ultima servita dalla rete dell’acquedotto, e quella di Prata.
La situazione è dunque sotto controllo?
Indubbiamente non bisogna mai abbassare la guardia e bisogna lavorare con i depositi ad un livello piuttosto alto, perché durante l’estate possono verificarsi guasti con una certa frequenza. Occorre ovviamente non farsi trovare impreparati. Devo dire però che negli ultimi anni la programmazione degli interventi da parte di Acquedotto del Fiora è stata attenta e non ci siamo trovati in forte disagio. Come detto hanno sofferto delle frazioni, anche se meno rispetto agli anni precedenti. Sicuramente c’è un problema di depositi molto piccoli che si svuotano velocemente, specialmente in un periodo in cui le frazioni di alta collina si riempiono per via della presenza di tante seconde case. È chiaro che c’è una pressione umana maggiore e se c’è un guasto si creano problemi per qualche giorno.
Molti governatori chiedono un piano nazionale straordinario per affrontare l’emergenza idrica nei prossimi decenni, cosa ne pensa?
Sono assolutamente d’accordo. C’è il tema dell’emergenza idrica in agricoltura, ma non solo. Io credo che il tema degli approvvigionamenti e degli invasi sia particolarmente importante. Nel nostro comune ad esempio gli invasi sono legati soprattutto all’utilizzo in agricoltura e dovrebbero essere potenziati per rifornire anche l’approvvigionamento legato al consumo umano. Su questo devo registrare che ci sono alle volte delle difficoltà con le Soprintendenze, perché specialmente nelle zone a vincolo paesaggistico diventa difficile realizzare. Le sovraintendenze giustamente fanno il loro mestiere, ma credo che ci sia bisogno di un’indicazione nazionale in questo senso.