Tanti i temi discussi dalla squadra del governo Meloni durante la riunione odierna del Cdm: il Consiglio dei ministri è stato convocato per oggi, martedì 28 marzo, alle 17 a Palazzo Chigi. Al termine dell’incontro, gli esponenti dell’esecutivo hanno preso parte alla consueta conferenza stampa. A rispondere ai giornalisti i ministri Lollobrigida e Schillaci.
All’ordine del giorno c’erano, in cima alla lista, il nuovo decreto legge relativo ai sostegni a famiglie e imprese per le bollette e il ddl annuale per la concorrenza. Sul tavolo anche il tema del divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici e il decreto legislativo sul Codice degli appalti.
Cdm, governo Meloni stanzia 4,9 miliardi di euro per famiglie, imprese e settore sanitario
Ben 4,9 miliardi di euro stanziati a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette e in favore del settore sanitario: questo l’ammontare delle risorse stabilite dal “decreto bollette”. Il provvedimento è stato approvato su proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, come reso noto dallo stesso Ministero.
Per quanto riguarda il nuovo codice degli appalti, il decreto è già stato annunciato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nei piani dell’esecutivo permetterà di velocizzare le procedure. Stabilita anche la nomina di un Commissario straordinario per la siccità, in carica per tutto il 2023 per far fronte all’emergenza.
Dopo il Consiglio dei ministri è in programma una cabina di regia sul Pnrr.
Cdm oggi, Lollobrigida: “Italia prima nazione che dice no al cibo sintetico”
Ad aprire la conferenza il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, che parla della norma che impone lo stop a carne e alimenti sintetici, sulla base del “diritto alla precauzione”. Secondo il ministro non si hanno certezze sugli effetti di alcuni prodotti che vengono immessi sul mercato.
I prodotti da laboratorio non garantiscono qualità, benessere e non fanno parte della nostra cultura e tradizione. Riteniamo anche che la produzione di tali alimenti aumenterebbe la disoccupazione. Ci sarebbero più rischi per la biodiversità e sarebbe meno conveniente investire sull’allevamento. Vediamo anche un rischio di ingiustizia sociale.
La norma sancisce il divieto di vendita, commercializzazione, produzione e importazione dei prodotti sintetici. Lollobrigida anticipa sanzioni anche molto rigide in caso di violazione. Una legge “all’avanguardia, verso un mondo che resti civile, in linea con lo sviluppo dell’umanità”. Le sanzioni vanno da un minimo di 10mila euro ad un massimo di 60mila euro.
Interrogato sul tema dell’immigrazione, Lollobrigida ribadisce come “deve essere chiaro a tutti che più immigrazione illegale c’è e meno possibilità ci sono per l’immigrazione corretta”.
Sul tema dell’etichettatura enologica, il ministro sostiene che “il consumo di vino non va stigmatizzato”, pur sottolineando che il governo sia “contrario a qualsiasi tipo di abuso di ogni prodotto”.
Cibi sintetici, Schillaci: “L’Italia si basa sulla dieta mediterranea”
Parola al ministro della Salute Orazio Schillaci, che prosegue il discorso di Lollobrigida sui possibili effetti dannosi dei cibi sintetici.
Credo sia molto importante significativo ribadire la tutela della salute dei cittadini e preservare il patrimonio alimentare del Paese. Il ministero ha un’attenzione costante agli alimenti. L’Italia vanta una cultura agroalimentare che si basa su una dieta, quella mediterranea, che apporta tutti i nutrienti in maniera sana e che fa bene alla salute cardiovascolare.
A tal proposito, Schillaci sottolinea come il vino, in modiche quantità, “faccia bene e rientri proprio nella dieta mediterranea”. Schillaci rimarca però “un problema di alcolismo nella fascia giovanile, che riguarda i superalcolici e altre forme”.
La nostra posizione è chiara, di promozione di uno stile di vita che ha effetti benefici riconosciuti dal punto di vista della salute.
Decreto siccità, Lollobrigida: “Una serie di criticità, governo deve agire in fretta”
Lollobrigida chiude la conferenza stampa parlando del decreto siccità, sottolineando come il governo “deve agire in fretta” rispetto ai “decenni di immobilismo che ci hanno condotto a questo situazione”, frutto di effetti “di almeno vent’anni”.
Sono emerse una serie di criticità che devono essere affrontate con una semplificazione normativa. Abbiamo aperto un ragionamento con esperti, non solo nazionali, per suggerire ipotesi di lavoro che ci permettano di normare. Ho chiesto di suggerirci soluzioni sull’utilizzo delle acque reflue, sviluppando con piena tutela dell’ambiente un corretto utilizzo dell’acqua nell’agricoltura, senza disperdere nulla.