In una delle primissime manifestazioni autorizzate dall’emanazione della legge di sicurezza nazionale del 2020, la polizia di Hong Kong ha consentito una piccola marcia di protesta con forti restrizioni. Domenica alcune decine di persone hanno preso parte alla prima manifestazione di protesta autorizzata ad Hong Kong in due anni: a causa delle restrizioni del virus ma soprattutto a causa della sempre più stringente legge di sicurezza nazionale imposta nel 2020 da Pechino, erano più di due anni che il governo non autorizzava una manifestazione.
Hong Kong, la prima protesta autorizzata
Ai manifestanti è stato chiesto di indossare un numero identificativo, così che potessero essere riconosciuti immediatamente. A loro è stato impedito anche di indossare maschere, poiché la polizia ha monitorato la loro marcia. La protesta era diretta contro un progetto di bonifica e trattamento dei rifiuti. I partecipanti hanno cantato slogan contro il progetto di bonifica mentre marciavano sotto la pioggia con striscioni nel distretto orientale di Tseung Kwan O, dove il progetto dovrebbe essere realizzato.
Alcuni manifestanti hanno criticato le restrizioni alla loro protesta, che includeva un massimo di 100 partecipanti, secondo una lettera di sette pagine della polizia agli organizzatori, vista da Reuters. Gli organizzatori hanno detto che fino a 80 persone hanno preso parte alla protesta.
Le domande per organizzare altri tipi di proteste sono state sempre respinte negli ultimi due anni, inclusa la veglia del 4 giugno per ricordare le vittime del massacro cinese in piazza Tiananmen nel 1989. I motivi del respingimento sono sempre state ragioni legate a motivi di salute per il Covid, ma l’ultima delle restrizioni Covid di Hong Kong è stata abolita quest’anno, in seguito alla decisione della Cina di porre fine alle sue politiche “zero-Covid”.
Il diritto all’assemblea pubblica era garantito nella mini-Costituzione di Hong Kong, la Basic Law. Ma da quando la Cina ha imposto la legge sulla sicurezza nazionale – emanata nel giugno 2020 in risposta alle protratte proteste a favore della democrazia nel 2019 – le autorità hanno represso le libertà e arrestato decine di politici e attivisti dell’opposizione.