Promuovere “la ricerca e l’innovazione in particolare per i piccoli reattori modulari e i reattori modulari avanzati”: questo lo scopo di tredici Paesi Ue, che hanno firmato un documento in cui chiedono “un quadro industriale e finanziario favorevole per i progetti nucleari“.

È quanto recita una nota congiunta diffusa al termine di una riunione con la Commissione Ue da Parigi, città a capo dell’alleanza sul nucleare. Tra gli Stati firmatari c’è anche l’Italia che, insieme a Belgio e Paesi Bassi, ha siglato il documento in qualità di Paese osservatore. I firmatari sono Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia.

Cosa sono i mini reattori nucleari oggetto dell’interesse dei Paesi Ue

Gli Small Modular Reactors (Smr) in questione sono reattori a fissione nucleare, dalle dimensioni notevolmente ridotte rispetto a quelli tradizionali. Oltre alle dimensioni, è più bassa anche la loro potenza. Si tratta, in pratica, di una sorta di cilindri di metallo, contenenti il nocciolo col combustibile e il generatore di vapore.

I mini reattori nucleari possiederebbero diversi vantaggi rispetto alle tradizionali centrali nucleari, a cominciare dai costi ridotti sino alla maggiore sicurezza e al minore impatto ambientale. I combustibili adoperati per questi impianti durerebbero di più, riducendo la produzione di scorie. Alcuni reattori potrebbero lavorare per diversi anni senza bisogno di rifornimento.

La posizione dell’Italia, Salvini: “Investire sul nucleare pulito è dovere sociale”

Tra i Paesi che più spingono per il nucleare c’è la Francia, che trova proprio in queste centrali uno dei principali canali per il proprio sostentamento energetico. Per questo motivo Parigi ritiene che, al pari delle fonti rinnovabili, il nucleare possa essere uno dei “pilastri su cui costruire la transizione energetica” dell’Europa.

Per quanto riguarda l’Italia, il nostro Paese non si è ancora espresso chiaramente sulla questione, pur non allontanando definitivamente l’ipotesi. La dicono lunga le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che in passato ha affermato che “investire sul nucleare pulito e sicuro di ultima generazione è un dovere sociale, economico e ambientale”.