Slitta al 27 aprile, ancor prima di iniziare, il processo d’Appello nei confronti di Gabriele e Marco Bianchi, i due fratelli condannati in primo grado per l’omicidio volontario aggravato di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di 21 anni ucciso a calci e pugni mentre cercava di difendere un amico nel corso di una rissa, a Colleferro. “Chiederemo con forza la conferma della sentenza di primo grado”, ha dichiarato l’avvocato Massimo Ferrandino, che difende gli interessi del Comune di Artena, costituitosi parte civile. Tra le difese è guerra su chi abbia sferrato il colpo mortale.

Willy Monteiro ultime notizie: rinviato il processo d’appello

È stata rinviata da oggi al 27 aprile la prima udienza del processo d’Appello per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, per il quale, in primo grado, sono stati condannati all’ergastolo Gabriele e Marco Bianchi, e a 23 e 21 anni Francesco Belleggia e Marco Pincarelli. Si attende, infatti, l’insediamento della nuova corte, la cui attuale composizione è in scadenza. Ma la difesa di uno dei Bianchi avrebbe fatto in tempo a depositare un nuovo documento, alla luce del quale chiederà ai giudici di non limitarsi a rivalutare le prove già esistenti a carico degli imputati, bensì a riconsiderare i fatti, riaprendo il dibattimento.

Si tratterebbe della querela presentata da Samuele Cenciarelli, amico della vittima. In questa sua prima versione dei fatti, il testimone, che avrebbe cercato di proteggere Willy facendogli da scudo, avrebbe raccontato che fu lui a ricevere il primo calcio da parte di Gabriele Bianchi, quello che, secondo l’accusa, causò le prime lesioni mortali al 21enne. Questa carta, mai entrata negli atti sottoposti all’esame della Corte d’Assise di primo grado, potrebbe cambiare il grado di responsabilità dei vari imputati, “scagionando” Gabriele. L’accusa, per il momento, ha chiesto che vengano confermate le condanne espresse nel primo grado di giudizio.

La ricostruzione del delitto e le accuse in primo grado

È il 6 settembre 2020 quando, nel corso di una lite scoppiata in piazza Oberdan, a Collefferro, Willy Monteiro Duarte viene ucciso a calci e pugni dopo essere intervenuto in difesa di un amico, aggredito da alcune persone del posto. L’efferratezza dell’omicidio sconvolge l’Italia intera e, fin da subito, grazie alle testimonianze, gli inquirenti identificano i giovani coinvolti nella rissa, fermando i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, esperti di Mma, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Il processo nei loro confronti si apre il 10 giugno 2021: i fratelli Bianchi addossano la colpa di quanto accaduto a Belleggia. Quest’ultimo accusa a sua volta Marco Bianchi. Le responsabilità, quindi, rimbalzano, ma le intercettazioni telefoniche e ambientali consentono di confermare i gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro.

Il 12 maggio 2022 l’accusa chiede l’ergastolo per i fratelli Bianchi e la condanna a 24 anni per gli altri due imputati. In sette ore di requisitoria i sostituti procuratori, Francesco Brando e Giovanni Taglialatela, ricostruiscono le fasi del terribile delitto: il corpo del 21enne, dicono, fu “utilizzato come un sacco di pugilato” nel corso di “un’aggressione becera e selvaggia messa in atto da quattro individui”. Un’azione volontaria, partita dai Bianchi e coadiuvata dall’intervento degli altri due. A luglio arrivano le condanne: ergastolo per i primi due, 23 e 21 anni per Belleggia e Pincarelli. Le difese sostengono fin dall’inizio che le testimonianze degli amici della vittima non siano attendibili, affermando che quella sera fossero ubriachi e che non possano pertanto avere ricordi nitidi. Pensano, inoltre, che l’esame autoptico effettuato sul corpo del 21enne non abbia fatto luce su quale sia stato il colpo che ha ucciso Willy e chiedono di rivalutare i campioni raccolti dal medico legale. Secondo loro il processo sarebbe stato inquinato anche dalla sovraesposizione mediatica.