L’ISS – Istituto Superiore di Sanità presenta i risultati di uno studio che mette in evidenza come, in Italia, circa 2 milioni di adolescenti sarebbero a rischio dipendenze, dal cibo ai videogiochi fino ai social media e al fenomeno degli hikikomori.

L’ISS, i dati dello studio Dipendenze comportamentali nella Generazione Z: 2 milioni di adolescenti in Italia a rischio dipendenze

Nuovo allarme sui comportamenti dei giovani lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità. L’ISS ha, infatti, pubblicato i risultati dello studio ‘Dipendenze comportamentali nella Generazione Z‘ che evidenziano come circa 2 milioni di adolescenti in Italia siano a rischio dipendenze. Queste ultime vanno dalla dipendenza da cibo che, secondo i dati, riguarderebbe circa 150mila adolescenti, a quella dai videogiochi che coinvolge una platea di 500mila ragazzi, fino a quella dai social media, le cui caratteristiche sono state riscontrate in quasi 100mila soggetti. A tutto ciò si deve aggiungere, secondo lo studio, il sempre più diffuso problema dell’isolamento sociale (noto come hikikomori nella sua manifestazione clinica estrema), che riguarda l’1,8% degli studenti delle scuole medie e l’1,6% di quelli delle superiori.
Una serie di comportamenti a rischio che si vanno ad aggiungere ad altri già segnalati in precedenza come, ad esempio, il preoccupante fenomeno del boom nel consumo di psicofarmaci, evidenziato durante il XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia.

ISS e i 2 milioni di adolescenti a rischio dipendenze: i fattori di rischio in base all’età

ISS adolescenti rischio dipendenze
ISS adolescenti rischio dipendenze. EPA/RITCHIE B. TONGO

Lo studio è il risultato di una collaborazione tra il dipartimento Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri e il Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità.
Particolarmente significativi sono i dati relativi all’età dei soggetti a rischio, che sottolineano come i ragazzi più giovani siano quelli più esposti alla possibilità di contrarre dipendenze. Alle scuole medie, infatti, il 14,3% dei ragazzi risulta a rischio, percentuale che scende al 10,2% alle superiori. A tali dipendenze, poi, sono associati fattori quali depressione e ansia sociale, anch’essi particolarmente diffusi.
In particolare, la food addiction coinvolge circa 1 milione e 152mila studenti tra gli 11 e i 17 anni, di cui più di 750mila sono femmine (271.773 delle scuole medie e 485.413 delle superiori).
Particolarmente grave, però, sembra essere il fenomeno dell’isolamento sociale, soprattutto per la precocità con cui esso si manifesta nei soggetti dello studio. I ragazzi tra gli 11 e i 13 anni che hanno dichiarato di essersi isolati tutti i giorni negli ultimi 6 mesi sono stati, infatti, l’1,8% del totale (circa 30.175 studenti delle scuole medie), mentre la percentuale degli studenti dai 14 ai 17 anni è del 1,6% (circa 35.792 studenti delle scuole superiori). Un dato che trova nel genere femminile una prevalenza particolare: l’1,9% delle studentesse delle scuole medie hanno affermato di chiudersi nella loro camera senza uscire di casa, con un aumento di tale percentuale al 2,4% nelle studentesse delle scuole superiori.

La difficoltà a comunicare con i genitori come fattore ulteriore di rischio

ISS adolescenti rischio dipendenze
Hikikomori adolescenti.

Lo studio dell’ISS, oltre a rilevare il preoccupante dato di 2 milioni di adolescenti italiani a rischio dipendenze, mette in evidenza come uno dei fattori principali associati a esse sia la difficoltà comunicativa tra figli e genitori. I ragazzi che presentano il rischio maggiore di contrarre dipendenze sono, infatti, quelli che maggiormente dichiarano di avere difficoltà a parlare con i propri genitori di cose che li preoccupano.
Per quanto riguarda la dipendenza da cibo, i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni che ne mostrano una forma grave dichiarano una difficoltà a parlare con i loro genitori nel 68,5% dei casi, contro il 34,4% di chi non presenta questi comportamenti. Il dato peggiora nei soggetti che presentano un rischio di Internet Gaming disorder, che presentano tale difficoltà nel 58,6% dei casi (contro il 38,3% di chi non soffre di tale dipendenza), e in quelli a rischio di Social Media addiction, che sale al 75,9% (percentuale che scende al 40,5% in chi non presenta il rischio). Ancora più allarmante il dato relativo ai ragazzi delle scuole medie che presentano una tendenza rischiosa al ritiro sociale, in cui il 72,1% del totale denuncia tale difficoltà comunicativa (contro il 40,8% di chi non presenta questa tendenza), e a quelli delle scuole superiori con lo stesso disagio e che denunciano tale problema relazionale nel 77,7% dei casi (contro il 50,3% dei loro coetanei che non presentano questo rischio).