L’iter della legge sull’autonomia differenziata, poiché la bozza di decreto presentata dal Ministro Roberto Calderoli è stata approvata dal Consiglio dei ministri, procede. Proprio quando sta per avere inizio il percorso parlamentare arriva il chi va là delle regioni del Sud Italia e, nello specifico, della Campania. Il governatore Vincenzo De Luca, a margine dell’inaugurazione della nuova sede di Endoscopia Operativa all’ospedale di Mercato San Severino (Salerno) è tornato sul tema. Le sue parole:
Rischiamo di farci male come Mezzogiorno d’Italia. L’autonomia va avanti con il suo percorso parlamentare. Quello che già è stato attuato è un furto di decine di miliardi a spesa del Mezzogiorno. Ma nessuno pare che sia interessato alla cosa, tranne la Regione Campania.
Per quanto concerne il comitato nazionale incaricato della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep), De Luca la definisce “un’altra truffa mediatica del mio amico Calderoli” e si chiede:
Ma si può immaginare che un gruppo di lavoro sia costituito da 62 persone, la grandissima parte docenti universitari? Quando facciamo un concorso, per riunire la commissione concorsuale di cinque docenti universitari, ci mettiamo tre mesi solo per trovare la data.
Autonomia differenziata, l’allarme di Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, reitera la sua contrarietà alla riforma di autonomia differenziata. Nel ribadirlo, il governatore, presenta uno stato dell’arte allarmante:
Nel frattempo, la situazione rimane quella di sei mesi fa, un anno fa, assolutamente drammatica dal punto di vista del personale. Nei pronto soccorso, abbiamo una fuga dei pochi medici che ci sono per lo stress lavorativo, per i carichi di lavoro. I concorsi che si fanno vanno deserti perché, obiettivamente, il lavoro in un pronto soccorso è stressante. Da questo punto di vista, per anni, non c’è stata nessuna decisione consapevole.
Le sollecitazioni al governo e l’allarme sanità
De Luca, vista la situazione, sollecita il governo Meloni circa lo sbloccamento di alcune situazioni pendenti che riguardano la Campania:
Abbiamo mandato, per la quarta volta la richiesta di apertura in deroga di alcuni punti nascita, Sapri, Polla, Piedimonte, Sessa Aurunca. Attendiamo le risposte da parte del Governo nazionale, mentre nei territori alcuni imbecilli fanno demagogia e propaganda.
Un altro allarme, dice De Luca, è lo scarso numero di medici. Un modo per ovviare a questo potrebbe essere la rimozione del numero chiuso nelle facoltà di medicina: “è un altro paradosso di un Paese che vive di demenzialità”. Infatti, ha aggiunto:
Facciamo i conti, in questo periodo, con una difficoltà drammatica, rispetto alla quale il Governo di prima e il Governo di oggi non hanno fatto assolutamente nulla. Siamo al punto che si fa fatica a organizzare i turni nei pronto soccorso. Vediamo se ci sono nuove decisioni da parte del ministro della Salute. Non abbiamo medici neanche per i pronto soccorso, però nel frattempo teniamo il numero chiuso alla facoltà di Medicina. Tenete conto che se apriamo oggi la facoltà, i medici arrivano tra sei anni. Quindi, dovremmo, intanto, lavorare per rendere utilizzabili gli specializzandi, cioè i medici laureati che fanno i corsi di specializzazione e dovremmo adeguare retribuzioni e trattamenti economici per i medici attualmente in servizio. Ma non c’è un’idea coerente di riorganizzazione del sistema sanitario pubblico. La sensazione è che si sta andando verso un altro sistema, quello all’americana con le assicurazioni private. Sono talmente gravi i ritardi del Governo che siamo autorizzati a pensare che sia in testa un altro sistema.