Negli Stati Uniti è un altro giorno di dolore dopo l’ennesima sparatoria avvenuta in una scuola di Nashville che ha causato 7 morti. Nelle ultime ore il capo del dipartimento di polizia di Nashville John Drake ha diffuso il nome del killer, a sua volta rimasto ucciso. Audrey Elizabeth Hale, 28 anni, era un ex studentessa della Covenant School, l’istituto religioso privato teatro del dramma. Diffusi anche alcuni filmati che ritraggono la donna mentre fa irruzione nell’edificio, armata da fucili semiautomatici.

In virtù del suo passato scolastico, è probabile che l’aggressore conoscesse nel dettaglio la struttura, ma il movente è ancora tutto da chiarire. Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano la 28enne sparare al vetro di una porta e penetrare nell’edificio scolastica. Nei minuti successivi finiranno colpite a morte sei persone: tre studenti di 9 anni e tre adulti, prima di rimanere a sua volta uccisa.

Sparatoria in una scuola di Nashville, l’aggressore era un ex studentessa

Secondo un tweet della polizia di Nashville, la donna disponeva di munizioni in abbondanza. Dal rapporto sull’omicidio emerge che la donna aveva regolarmente acquistato il fucile con cui si è resa protagonista della sparatoria alla scuola cristiana di Nashville.

Cinque agenti hanno risposto prontamente alla chiamata al 911, arrivata alle 10:13. Il killer, accortosi dell’arrivo degli agenti, ha mirato verso le volanti, tuttavia i poliziotti sono riusciti a entrare e a raggiungere immediatamente l’aggressore. Da qui una colluttazione a fuoco terminata con la morte dell’assassino alle 10:27.

Alla stampa il capo della polizia di Nashville ha dichiarato amareggiato “di aver sperato che un giorno come questo non sarebbe mai accaduto nella nostra città“. La 28enne aveva nella tasca della giacca la pianta di un altro edificio scolastico della città, che avrebbe però scartato all’ultimo in ragione di un eccessivo sistema di sorveglianza. In attesa di ulteriori aggiornamenti, l’ipotesi più accreditata per il movente riguarda i rancori della donna per aver dovuto frequentare l’istituto da piccola.

Chi sono le vittime

La polizia ha identificato le vittime più giovani: Evelyn Dieckhaus, William Kinney e Hallie Scruggs, tutte di 9 anni. Altrettanti i decessi tra gli adulti: Mike Hill, 61 anni, Katherine Koonce (la direttrice), 60 anni, e Cynthia Peak, 61 anni.

Tre bambini e due adulti sono stati portati al Monroe Carell Jr. Children’s Hospital di Vanderbilt con ferite da arma da fuoco, dove sono spirati. L’ultima vittima è invece morta sul colpo.

I numeri confermano l’esistenza di un problema, già acclarata dal presidente Joe Biden ma ulteriormente degenerativa. Secondo il K-12 School Shooting Database, che studia il fenomeno delle sparatorie negli edifici scolastici, quello di ieri è il caso n°89 dall’inizio del 2022. La settimana scorsa, uno studente di 17 anni ha sparato e ferito due membri della facoltà in un liceo di Denver. Secondo l’organizzazione no-profit Gun Violence Archive, che definisce “sparatoria di massa” uno scontro con almeno quattro persone ferite, nell’anno in corso negli Stati Uniti ci sono stati 130 casi.

Alla Woodmont Christian Church è stata organizzata una piccola veglia, mentre la folla composta da cittadini e autorità porgeva le condoglianze alle vittime. Il ministro Clay Stauffer ha condiviso tra le lacrime la storia di una delle vittime più giovani, accompagnato dalla sorella che frequenta la quinta elementare. Tante le lacrime e i singhiozzi in un clima di lutto diffuso. La Woodmont Christian Church organizzerà un fondo per le famiglie colpite, per contribuire alle spese dei funerali.