Spese condominiali detraibili: come ogni anno sta per giungere il momento probabilmente più stressante dell’anno della vita di un contribuente nel quale è previsto l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.

Ciò nonostante, malgrado ogni contribuente debba versare una certa quantità di imposte in base a quanto ha guadagnato nel corso dell’anno precedente, costui avrà la possibilità di vedere scontata la somma di denaro che deve versare al Fisco, grazie alla previsione di alcune tipologie di detrazioni fiscali che sono previste dalla legge.

Una di queste è la possibilità di ottenere una detrazione fiscale pari ad una percentuale variabile delle spese sostenute in base alla tipologia di intervento che viene effettuata dal condominio durante il corso dell’anno 2022.

Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere nel dettaglio come devono essere inserite queste spese in modo da ottenere le detrazioni fiscali spettanti all’interno del modello 730.

Spese condominiali detraibili: ecco come compilare la dichiarazione dei redditi 2023 per ottenere una detrazione fiscale del 19%

Le spese condominiali detraibili devono essere inserite all’interno del “Quadro E – Oneri e spese” del modello 730, per poter essere portate in detrazione.

All’interno di tale sezione della dichiarazione dei redditi 2023, in particolare, devono essere indicate le spese che il contribuente ha sostenuto durante il periodo d’imposta 2022, le quali danno diritto a beneficiare di una detrazione d’imposta o di una deduzione dal reddito.

In questo caso, ovvero in caso di sostenimento di spese condominiali, il contribuente potrà beneficiare di una detrazione d’imposta di importo variabile in base alla tipologia di spesa che è stata effettivamente sostenuta durante il corso dell’anno precedente.

In particolare, all’interno della sezione III A del quadro E del modello 730 il contribuente potrà portare in detrazione le seguenti spese:

  • per la ristrutturazione di immobili (Rigo da E51 a E53), ovvero per i seguenti interventi di recupero del patrimonio edilizio:
    • interventi di manutenzione straordinaria sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
    • interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle parti comuni di edifici residenziali;
    • interventi di restauro e risanamento conservativo;
    • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
    • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici, all’esecuzione di opere interne;
    • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune;
    • ulteriori interventi quali, ad esempio, quelli di bonifica dall’amianto o quelli finalizzati alla prevenzione di atti illeciti da parte di terzi o all’eliminazione delle barriere architettoniche, oppure interventi di esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici;
    • interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione;
    • interventi finalizzati al recupero o al restauro delle facciate degli edifici esistenti (bonus facciate);
  • per l’acquisto o l’assegnazione di immobili facenti parte di edifici ristrutturati (Rigo E59, detrazione pari al 50% da calcolare su un ammontare forfetario pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’immobile, risultante dall’atto di acquisto o di assegnazione);
  • per la sistemazione del verde (bonus verde), detrazione dall’imposta lorda per un importo pari al 36% delle spese documentate di ammontare complessivo non superiore a 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo;
  • per l’installazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica e l’installazione dei sistemi di accumulo integrati negli impianti fotovoltaici;
  • per l’installazione di impianti fotovoltaici da parte delle comunità energetiche cui aderiscono i condomini.

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