Superbonus decreto crediti al voto nella serata di ieri, 27 marzo, in Commissione Finanze della Camera: vari gli emendamenti approvati. Il relatore del provvedimento, Andrea de Bertoldi, di Fratelli d’Italia, ha incassato l’ok della Commissione e riferirà in Aula domani, mercoledì 29 marzo. Varie le novità che hanno avuto l’approvazione, tra le quali rientrano la proroga del superbonus villette e una nuova piattaforma per la cessione dei crediti d’imposta. L’intento è quello di smaltire i bonus pregressi che non hanno trovato collocazione di acquisto, soprattutto da parte delle banche, negli ultimi mesi. Da definirsi, invece, il nodo dell’allungamento da quattro a dieci anni della detrazione fiscale sul superbonus. Dopo la bocciatura dell’emendamento che prevedeva la proroga solo per banche e imprese, il provvedimento è atteso in Aula dove potrebbe arrivare la detrazione fiscale a dieci anni per tutti.
Superbonus decreto crediti, via libera della Commissione Finanze: tra le novità, proroga villette al 30 settembre 2023
Arriva la conferma della proroga del superbonus villette al 30 settembre 2023 rispetto alla scadenza fissata per il prossimo 31 marzo. La Commissione Finanze della Camera ha accolto lo spostamento dei termini, purché chi eserciti questa opzione abbia concluso il 30 per cento di avanzamento dei lavori entro la data del 30 settembre 2022. Chi ha fatto i lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico a queste condizioni, avrà sei mesi in più di tempo per effettuare i bonifici a copertura delle spese da sostenere e per riavviare i cantieri, rimasti fermi nella situazione di incertezza normativa. A proposito di cessione dei crediti d’imposta, la Commissione ha dato il via libera alla remissione in bonis.
Nuova piattaforma cessione crediti d’imposta e sconto in fattura dei bonus edilizi: ecco di cosa si tratta
Si tratta della possibilità di ottenere l’avvio della pratica della banca all’acquisto dei crediti dei bonus edilizi e di concludere il contratto anche dopo la scadenza del 31 marzo prossimo per la comunicazione delle cessioni crediti del 2022. In questo modo, chi ha crediti da superbonus può cederli alla banca con un accordo di massima, salvo poi procedere alla conclusione entro il 30 novembre 2023. È una soluzione che comporta, per il cedente del bonus edilizio, il pagamento di una sanzione di 250 euro. Grossa attenzione era riservata – ed era intuibile – alle soluzioni che le forze di maggioranza e opposizione avrebbero proposto per lo smaltimento dei crediti d’imposta pregressi, rimasti incagliati nei cassetti fiscali di imprese, privati e banche. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva anticipato, nella serata di ieri, l’introduzione di una piattaforma ex novo dove domanda e offerta di crediti d’imposta si incontrassero ai fini della cessione.
Superbonus decreto crediti 2023, soddisfatto Andrea de Bertoldi
Con questo strumento, il governo conta di smaltire la montagna di 19 miliardi di euro di crediti rimasti bloccati negli ultimi mesi. Esclusa invece l’altra proposta di ricorrere alla compensazione crediti-imposte mediante il meccanismo dell’F24. La proposta, partita dall’Ance e dall’Abi, sembra tramontare definitivamente. Soddisfatto sulle novità del superbonus è il relatore del decreto di blocco della cessione crediti e sconto in fattura, Andrea de Bertoldi. “Per me è stato un grande risultato – ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia – Il clima tra maggioranza e opposizione ha mostrato una dialettica costruttiva. Io ho chiesto, dal primo giorno collaborazione a tutte le forze politiche e, dopo questo lungo percorso, mi rallegro di aver visto la Commissione lavorare nell’interesse degli italiani. Li ringrazio – si legge ancora su Ansa – uno per uno, i componenti della Commissione e tutte le forze politiche”.
Detrazione fiscale superbonus, l’ipotesi di bonus spalmati su 10 anni per tutti
Ancora da risolvere, invece, il nodo della detrazione fiscale del superbonus che la normativa attuale fissa a quattro anni. L’allungamento del periodo, dopo la bocciatura dell’emendamento che lo riserva solo a imprese e banche, è atteso in sede di conversione del decreto alla Camera a partire da mercoledì 29 marzo. L’ipotesi, alla quale convergerebbero varie forze politiche, è quella di spalmare su dieci anni la detrazione per tutti, anche per i privati contribuenti. A confermarlo è stato il sottosegretario all’Economia Federico Freni che ha detto che l’emendamento è stato depositato. Lo stesso sottosegretario ha però precisato che la misura andrebbe a vantaggio di una quota residuale di contribuenti.