Jimmy Ghione bar Agenzia delle Entrate. Jimmy Ghione è tornato nella sede dell’Agenzia delle Entrate nel quartiere Eur di Roma dopo lo spiacevole episodio accaduto solo qualche giorno fa nello stesso luogo e trasmesso su Canale 5 durante Striscia la Notizia. Facciamo un piccolo passo indietro: cosa era successo? L’inviato del tg satirico della Rete Ammiraglia del Biscione si era recato nel quartiere Torrino per parlare con il gestore del bar in questione, in quanto reo di non fare gli scontrini da anni. Parlando di un esercizio che si trova all’interno dell’agenzia fiscale, si tratta di un episodio che ha fatto storcere il naso a molti.
La situazione però è peggiorata quando Ghione e la troupe del programma ideato da Antonio Ricci si sono recati lì, visto che l’uomo dietro al bancone ha subito aggredito il cameraman e poi si è scagliato proprio contro Ghione. “Prendo un coltello e l’ammazzo“, ha anche detto l’uomo in questione. Fortunatamente è intervenuto un dipendente a dividerli e successivamente ha anche dichiarato a Jimmy: “Dovreste ringraziarmi che mi sono messo in mezzo, ho evitato una strage“. Cosa è successo questa volta?
Jimmy Ghione bar Agenzia delle Entrate: il video
Ora l’agenzia delle entrate non è più accessibile. Ghione ha provato ad intervistare i dipendenti di fronte all’ingresso, ma nessuno gli ha rivolto parola. Probabilmente – come ipotizzato dallo stesso inviato – avranno ricevuto dall’alto l’ordine di non rilasciare alcuna dichiarazione? Ora nessuno si può avvicinare, infatti nemmeno gli utenti che hanno prenotato un appuntamento agli sportelli o con dei consulenti hanno la possibilità di entrare. Le persone vengono ricevute fuori dalla porta, forse per evitare ulteriori scandali.
In realtà Ghione è riuscito a vedere che l’uomo che lo ha aggredito lavora ancora al bar, però ora fa gli scontrini. “Ci hanno chiuso fuori da quella che dovrebbe essere la casa della legalità – ha detto a Ghione l’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – È inaccettabile che all’interno delle istituzioni non si rispettino le regole. Fare lo scontrino è alla base delle responsabilità di chi dovrebbe pagare le tasse: sono previste sanzioni da 500 euro per chi non emette scontrini anche da un solo euro. Stride che a questo bar sia tuttora consentita la licenza“.
Il barista possibile “stragista” dell’Agenzia delle Entrate è ancora al suo posto di lavoro. Dopo i nostri servizi farà gli scontrini? @JimmyGhione
— Striscia la notizia (@Striscia) March 27, 2023
Al link il video completo: https://t.co/xEQek4DNfR #striscialanotizia #JimmyGhione #Roma #AgenziaDelleEntrate pic.twitter.com/cZEZGCNqxV
Concorsi Agenzia delle entrate, 7.500 posti da mettere a bando, 11.000 entro il 2024: ecco le ultime novità in arrivo
Intanto ricordiamo sono più di 7.500 i posti da mettere a bando a partire dai prossimi mesi per arrivare allo scopo delle 11 mila nuove assunzioni entro il prossimo anno. Sono le ultime novità in merito al reclutamento per il Fisco, articolato nelle due fasi del 2023 all’interno delle quali saranno banditi i concorsi per rafforzare il personale dell’Agenzia delle entrate. Sarà necessario tornare ad un numero più alto di dipendenti, arrivando a quota 37 mila tra funzionari ed ultriori figure professionali, in seguito alla discesa dell’ultimo decennio e più.
La ricerca è quella di profili che corrispondo alle figure di funzionari, esperti di dati e anche ingegneri e geometri per ringiovanire l’organico e per mettere in pratica la riforma fiscale che entrerà in vigore nel 2024.
Nel frattempo un cassiere all’Agenzia delle Entrate di Genova ha rubato i rimborsi dei contribuenti fino ad arrivare ad appropriarsi della somma di ben 230 mila euro. Per la procura “la peculiare professionalità e scaltrezza delle condotte poste in essere dal dipendente infedele, così come sono emerse dalle indagini svolte, connotano necessariamente la valutazione in merito alla sua pericolosità, giudizio che deve necessariamente tener conto dell’ambiente lavorativo in cui si trova ad essere inserito e della permanente diretta disponibilità del denaro pubblico che costituisce l’oggetto delle azioni illecite compiute“.