In pensione a 61 anni con Quota 97,6, quando è possibile? Quanti contributi servono per andare in pensione a 61 anni nel 2023? La formula previdenziale che permette di anticipare l‘uscita a 61 anni e 7 mesi di età prevede l’accesso a requisiti agevolati sia per i lavoratori appartenenti al comparto pubblico che privato. A qualcuno potrebbe sembrare una scadenza troppo ravvicinata. In realtà l’aspetto rilevante di questo trattamento riguarda le attività faticose e pesanti, più conosciute come “usuranti”.
E, a guardare bene la norma, la domanda per il diritto alla pensione dovrà essere presentata entro il 1° maggio 2023. Vediamo insieme quali sono i requisiti che permettono il rilascio della pensione a 61 anni di età.
Pensione a 61 anni con Quota 97,6
Come detto, i lavoratori del settore pubblico e privato appartenenti alla categoria di attività “usuranti”, possono anticipare l’uscita dal lavoro a 61 anni e 7 mesi di età con almeno 35 anni di contributi.
L’Ente nazionale della previdenza sociale con il messaggio n. 1100 pubblicato il 23 marzo 2023, ha spiegato le linee guida principali che determinano l’accesso al trattamento economico previdenziale.
Rispettare la data del 1° maggio 2023 è fondamentale per ottenere la pensione nel 2024. Ottengono il trattamento i lavoratori che rientrano nei requisiti anagrafici e contributivi, se hanno presentano la domanda per la certificazione del diritto alla pensione entro maggio.
Perché è importante rispettare la decorrenza della pensione anticipata?
Secondo quanto disposto nell’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo n. 67 del 2011, se il lavoratore presenta la domanda per il certificato del diritto alla pensione oltre la data fissata per il 1° maggio 2023 comporta, come effetto in presenza di riconoscimento dei requisiti, la proroga della decorrenza della pensione pari a:
- un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese, ovvero a partire dal 2 magio al 1° giugno 2023;
- due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi, ovvero a partire dal 2° giugno al 31 luglio 2023;
- tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi, ovvero a partire dal 1° agosto e successivi.
Per il comparto Scuola e Afam, la presentazione della richiesta successiva alla data del 1° maggio 2023, produce come effetto il differimento della decorrenza della pensione che nei termini verrebbe consentita al 1° settembre 2024, mentre difatti slitterebbe alla data del 1° novembre 2025.
Come e quando si può presentare la domanda per la pensione Quota 97.6?
La domanda di accesso al beneficio, deve essere presentata entro il 1° maggio 2023, con requisiti maturati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024.
Se slitta tale data e sempre che sia accertato il possesso dei requisiti, la decorrenza della pensione viene prorogata secondo il periodo temporale indicato nel paragrafo precedente.
La richiesta del certificato del diritto alla pensione deve essere presentata in via telematica, correlata dal modulo “AP45” e con allegato la documentazione richiesta nella fase di presentazione dell’istanza.
La data del 1° maggio è fondamentale per ottenere il certificato del diritto alla pensione, successivamente dall’esito della risposta dell’INPS, si potrà presentare la richiesta di accesso alla pensione Quota 97.6.
L’esito della domanda di accesso alla pensione a 61 anni e 7 mesi
Il richiedente presenta la richiesta per ottenere il riconoscimento del diritto alla pensione, in base all’esito della domanda di accesso al beneficio economico, l’Ente può procedere a comunicare l’esito della lavorazione della pratica. In sostanza, è possibile ricevere questa comunicazione, quale:
- “accoglimento della domanda, con indicazione della prima decorrenza utile del trattamento pensionistico;
- accertamento del possesso dei requisiti relativi allo svolgimento delle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, con differimento della decorrenza del trattamento pensionistico in ragione dell’insufficiente copertura finanziaria;
- rigetto della domanda, qualora sia accertato il mancato possesso dei requisiti relativi allo svolgimento delle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti”.
Per coloro che presentano la richiesta per il rilascio del diritto al trattamento economico previdenziale entro il 1° maggio 2023 e maturano i requisiti nel periodo comprensivo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, l’Ente invierà la comunicazione dell’accoglimento della richiesta con riserva, in quanto la verifica dell’effettiva presenza dei requisiti dovrà essere accertata entro il 31 dicembre 2024.