L’ennesimo omicidio a Roma, la città si sveglia sconvolta. È accaduto la scorsa notte, nel quartiere del Quadraro. La vittima, Andrea Fiore, ucciso con un vari colpi di pistola al torace nella sua abitazione di via Pisani, era molto amico di Luigi Finizio, morto assassinato in un agguato avvenuto a poca distanza il 13 marzo scorso, ad una pompa di benzina. Gualtieri pronto alla riunione con Piantedosi e i sindaci di Milano e Napoli, invoca la nomina di un nuovo Prefetto.

Omicidio a Roma, le parole del Sindaco Gualtieri

Non si ferma la scia di sangue nella Capitale. Il tema della sicurezza urbana diventa così la priorità per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Ai microfoni dei giornalisti presenti, prima dell’inizio della riunione sul tema, ha commentato l’ennesimo omicidio a sangue freddo con cui si è svegliata la città stamattina. “A breve inizierà l’incontro con il Ministro dell’interno Piantedosi, con i sindaci delle città metropolitane di Milano e Napoli, e con i rispettivi prefetti. Non posso che ribadire la mia preoccupazione e una grande attenzione per questi episodi legati alla criminalità organizzata e al fenomeno dello spaccio.

Roma ha bisogno di una svolta e ne ha bisogno adesso. Gualtieri lo sa bene. “C’è l’assoluta esigenza di una risposta forte da parte dello Stato – ha aggiunto il sindaco – e per questo ho intenzione di sollecitare ancora una volta la nomina del nuovo prefetto di Roma. Abbiamo il dovere di mantenere sull’argomento una grande attenzione e poi discuteremo dell’esigenza, partendo dall’indirizzo di Piantedosi, di allargare il perimetro intorno alla stazione Termini e di potenziare le nostre azioni per la legalità e la sicurezza. Dobbiamo cercare risorse aggiuntive per la ricollocazione dei senza fissa dimora, per la videosorveglianza, per l’assunzione di maggiori agenti della polizia locale. È evidente che sono molteplici i temi che discuteremo oggi”.

Un mese di sangue: quattro omicidi soltanto a marzo

Sembra il nuovo episodio di una serie tv criminale, e invece anche stavolta si tratta di realtà. Roma si è svegliata con un nuovo omicidio compiuto a sangue freddo, il quarto dall’inizio del mese, in meno di venti giorni per l’esattezza. L’otto marzo scorso, a Casal de Pazzi, è stato ucciso il romeno Mihai Roman e del suo assassino ancora non c’è traccia. Due giorni dopo, all’Esquilino, lo chef Manuel Costa è stato freddato a colpi di pistola da Fabio Giaccio, reo confesso dell’omicidio. Poi è stata la volta, in via dei Ciceri, al Quadraro a pochissima distanza dall’omicidio odierno, di Luigi Finizio. Anche in questo caso si indaga per individuare i killer. E infine la vittima di questa notte, un uomo di 54 anni: Andrea Fiore, che proprio a Finizio sarebbe legato.

La ricostruzione dell’omicidio e le prime indagini

Era da poco passata la mezzanotte quando la polizia ha ricevuto una richiesta di aiuto. La denuncia era chiara, un drammatico appello prima di perdere i sensi: “Correte, mi hanno sparato”. Ma quando gli agenti, insieme al personale del 118 sono arrivati sul posto, non c’era nulla da fare. L’uomo era già morto dietro la porta di casa a causa di un colpo d’arma da fuoco sparato dritti al torace. La vittima, secondo quanto si apprende, era nota alle forze dell’ordine. Aveva diversi precedenti, tra cui danneggiamento, furti, lesioni, spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione. Sull’omicidio, dopo i rilievi effettuati dalla polizia scientifica, ora indaga la Squadra Mobile di Roma.

Secondo le prime ricostruzioni, Fiore era legato da tempo alla malavita e veniva assoldato per rubare automobili e scooter poi usati per rapine e regolamenti di conti. Uno scassinatore professionista che forse aveva ormai intenzione di cambiare vita, diventando però un potenziale pericolo per i clan del Tuscolano. L’uomo infatti, secondo gli inquirenti, conosceva tutti i segreti della banda criminale della zona, che per questo potrebbe aver scelto di farlo fuori. Una cosa è certa infatti, Fiore conosceva e ha fatto entrare in casa il suo assassino.