Come Tag24 aveva anticipato, la riforma della giustizia in Israele è stata ufficialmente rinviata. La scelta del premier Benjamin Netanyahu è arrivata dopo giorni di protesta (e 12 sabato consecutivo di manifestazioni) in tutte le città dello Stato israeliano.
Netanyahu: “Prendo tempo sulla riforma della giustizia”
Rivolgendosi al Paese, il premier ha confermato:
“Ho deciso di rinviare la seconda e la terza tornata di voti alla Knesset” sulla riforma del sistema giudiziario per «favorire il dialogo». (…)”Cercheremo di raggiungere un accordo”.
Netanyahu, ha anche ribadito che “c’è bisogno di tempo” e che “la crisi obbliga tutti ad agire con responsabilità”. “Troverò una soluzione a tutti i costi”, ha promesso il premier, chiedendo alla piazza che protesta “responsabilità” e di “non cedere alle provocazioni“. “Una minoranza di estremisti – ha avvertito – vuole dividere il Paese”.
Molti chiedevano uno stop, anche nel governo
Il ministro dell’Economia di Israele, Nir Barkat, seguito dal ministro della Cultura, Miki Zohar, (entrambi membri del Likud) hanno espresso parere contrario al prosieguo della riforma della giustizia. Se il titolare dell’Economia aveva ribadito come “lo Stato di Israele ha la precedenza su tutto” e che questa “riforma è necessaria e la realizzeremo, ma non a prezzo di una guerra civile”, Zohar ha suggerito come la riforma dovrebbe essere fermata per “permettere che le cose si calmino” e fornire “una spiegazione migliore” per farla passare. A loro si unisce un terzo ministro, quello per la Diaspora, Amichai Chikli:
“Ci siamo sbagliati, non nell’identificare il bisogno bruciante di una riforma, che è essenziale oggi più che mai, ma nel modo di portarla avanti”
Cosa prevede la riforma della giustizia
La protesta è divampata in tutto Israele soprattutto per i temi toccati da questa riforma della giustizia. In particolare ad infiammare le piazze è stata la proposta di bilanciare i poteri dello Stato, con la nomina dei membri dell’Alta Corte che con la modifica sarebbero stati di nomina governativa. Ma non solo.
La Casa Bianca accoglie con favore il rinvio
La Casa Bianca ha accolto con favore la pausa nei piani di controverse riforme giudiziarie da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Accogliamo con favore questo annuncio come un’opportunità per creare ulteriore tempo e spazio per un compromesso”, ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre. “Un compromesso è proprio quello che abbiamo chiesto. Le società democratiche sono rafforzate da controlli ed equilibri e i cambiamenti fondamentali di un sistema democratico dovrebbero essere perseguiti con la più ampia base possibile di sostegno popolare”.