I ministri Giancarlo Giorgetti (Mef), Marina Elvira Calderone (Lavoro) e Matteo Salvini (Mit) hanno firmato il decreto attuativo interministeriale che sancisce l’entrata in vigore del bonus trasporti. Il semaforo verde arriva a un mese e mezzo dalla sua scadenza naturale, lo scorso 14 febbraio.
L’obiettivo è quello di sostenere contro il caro energia famiglie, studenti e lavoratori nell’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, e per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.
Nota del ministero dell’Economia
Il Bonus, del valore di 60 euro, deve essere utilizzato, acquistando un abbonamento, entro il mese solare di emissione. L’abbonamento può iniziare la sua validità anche in un periodo successivo. La misura è contenuta nel Dl Carburanti e stanzia fino a 100 milioni di euro.
Bonus trasporti, come richiederlo e quali sono i beneficiari
Bonus trasporti, chi può averlo e come richiederlo.
La platea di beneficiari del sussidio è composta da tutti coloro che nel 2022 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro. Si tratta di un netto taglio rispetto alla sua prima versione, quando il tetto Isee ammontava a 35mila euro.
I figli maggiorenni, anche se fiscalmente a carico, devono provvedere autonomamente alla richiesta del buono. Al contrario, il bonus può essere richiesto a proprio nome per un beneficiario minorenne a carico.
Il sito di riferimento, attualmente ancora in stand by, è www.bonustrasporti.lavoro.gov.it.
Qui è possibile inoltrare la domanda e consultare la lista degli operatori di Trasporto pubblico locale attivi e non attivi per l’erogazione del bonus. La domanda va presentata entro il 31 dicembre 2023 ed è necessario l’accesso tramite identità digitale con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE). Nel caso di richiesta per il minore serve inserire anche il codice fiscale di quest’ultimo.
Discreta soddisfazione per Il bonus trasporti da parte del presidente di Assoutenti Furio Truzzi. L’organizzazione era risultata tra le più determinate ad accelerare l’iter normativo, denunciando il colpevole ritardo nella proroga dell’attuazione. Nel comunicato di commento, si mette in risalto come il “piccolo importo” possa rappresentare un aiuto per le fasce meno abbienti o i nuclei numerosi.
Specialmente in ragione dei numeri ampi di popolazione che utilizzano quotidianamente i mezzi pubblici (quasi 27 milioni tra chi si reca a scuola e chi sul posto di lavoro). Di questi 5,4 milioni fanno ricorso al trasporto pubblico: 1,2 milioni usano il treno, 1,9 milioni tram e bus, 807mila la metro e 1,5 milioni pullman o corriere. La regione dove si ricorre di più al trasporto pubblico per raggiungere scuola o il luogo di lavoro è la Lombardia, 1.025.000 persone al giorno, seguita dal Lazio, con 773mila spostamenti