Liliana Cavani Leone d’oro alla Carriera. Sarà la regista italiana, 90 anni, a ricevere il premio durante la Mostra del Cinema di Venezia 2023, in programma al Lido dal 30 agosto al 9 settembre.
Liliana Cavani Leone d’oro alla Carriera. Il premio che riceverà a Venezia 2023
Sarà la regista italiana Liliana Cavani a ricevere il Leone d’Oro alla Carriera durante l’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Lo stesso succederà anche all’attore hongkonghese, Tony Leung Chiu-wai.
La regista de I cannibali, la pellicola del 1970, dopo l’annuncio via social del riconoscimento che le sarà conferito, si è detta felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima.
La Cavani, che lo scorso 12 gennaio ha compiuto 90 anni – festeggiando con moltissimi colleghi come Marco Bellocchio, Paolo Virzì, Pupi Avati, Paolo Sorrentino e Michele Placido -, ha terminato di recente il suo nuovo film dal titolo L’ordine del tempo. Questo è basato sul romanzo del fisico Carlo Rovelli ed è interpretato da Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Valentina Cervi e Richard Sammel. Quasi sicuramente sarà presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il critico cinematografico, Alberto Barbera, su Liliana Cavani
Durante la sua lunga carriera, Liliana Cavani è stata più volte apprezzata alla Mostra del Cinema: ricordiamo ad esempio il 1965, quando ha conquistato il Leone di San Marco per il documentario Philippe Pétain: Processo a Vichy, una ricostruzione del processo a Philippe Pétain, il maresciallo francese sotto il cui regime la Francia contribuì alla soluzione finale nazista.
Successivamente ha preso parte alla kermesse con film di ispirazione storica come Francesco d’Assisi del 1966, Galileo del 1969, I Cannibali del 1969, Ripley nel 2002 e Clarisse nel 2012.
Il direttore della Mostra, nonché affermato critico cinematografico, Alberto Barbera ha voluto omaggiare così la grande regista italiana con il Leone d’Oro alla Carriera, spiegando nel dettaglio la sua scelta:
Protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, con un lavoro che in seguito attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film. Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall’urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste e misteriose dell’animo umano, fino ai confini della spiritualità.